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Cemento, musica e giovani
per dire «no» alla mafia

Di Rino Giacalone il . Sicilia

«Qui la mafia ha dettato le sue regole, ordinato omicidi, imposto il pizzo, condizionato il mercato del cemento. Qui le istituzioni hanno condotto la battaglia contro Cosa nostra e i suoi uomini, e perciò questo impianto è diventato una sorta di  «campo di battaglia», dove lo Stato è riuscito a piazzare la sua bandiera». Il magistrato Andrea Tarondo sintetizza così l’opera della magistratura, della Squadra Mobile, ma anche di prefettura, Libera, Legambiente, Unipol, che ha portato la Calcestruzzi Ericina, azienda confiscata al boss Vincenzo Virga, di trasformarsi e fare parte oggi di un nuovo percorso dentro un mercato però solo in parte liberato dall’egemonia mafiosa.

 Questa è diventata una delle storie belle della lotta alla mafia in Italia, a dimostrazione che il riscatto è possibile. Qui l’impegno antimafia della «società civile» ha un suo preciso baluardo per continuare a «lanciare» l’attacco alla «piovra» e ai suoi «padrini». Esempio concreto è stata la lunga maratona di musica e spettacolo che venerdì scorso, 8 maggio, dalle 18 fino a notte fonda ha animato l’impianto della nuova «Calcestruzzi Ericina Libera».

La carovana di «Onda Libera» che ha toccato in Italia tanti luoghi confiscati per portare un messaggio – musicale – di «rivolta» contro la mafia, ha richiamato tanta gente, giovani soprattutto. Protagonista principale è stata la band dei «Modena City Ramblers», prima di loro si sono esibiti una serie di gruppi musicali – come i Shakalaska, i Gmf e altri ancora  –, teatrali e il cantautore Fabrizio Varchetta. Con ospiti come l’attrice Aida Satta Flores e l’imprenditore palermitano Vincenzo Conticello (antica focacceria San Francesco) che ha denunciato i suoi estorsori. Tra gli stand i formaggi della ditta Provenzano e poi ancora i ragazzi trapanesi che si sono dimostrati esperti della brace, con la quale hanno arrostito tanti chili di buona salsiccia.

Sotto le braccia metalliche del nuovo impianto della Calcestruzzi Ericina Libera era sistemato il palco e davanti a questo un pubblico di adulti e tanti giovanissimi che la Calcestruzzi Ericina Libera la frequentano anche di giorno, da studenti: incuriositi vogliono apprendere la storia e conoscere dagli operai che li accolgono come è possibile dire di «no» alla mafia. Perchè «no» alla mafia lo si può dire.

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