Giulietti, la Rai «adotti» giornalisti a rischio
«Avvertiamo una grande preoccupazione per molti giornalisti, ospitati oggi solo da realtà antimafia e che lavorano sui territori occupati dalla criminalità organizzata. Sappiamo che sono a rischio e serve fare qualcosa ». Così Giuseppe Giulietti annuncia durante una conferenza stampa oggi alla Camera ( per l’istituzione di una Legge sulla memoria storica) che farà alla Rai alcune proposte per chiedere maggiore attenzione nei confronti dei cronisti a rischio
La proposta di Articolo21. « Alcuni giornalisti, cronisti, in Sicilia, Calabria e Campania, alcune realtà dell’informazione locale – prosegue Giulietti – vengono quotidianamente ignorati dal servizio pubblico radiotelevisivo. Questo li mette sempre più a rischio e indebolisce il loro lavoro. Ricordo Enzo Palmesano a Pignataro Maggiore, Pino Maniaci e Telejato, Telegomorra, la Radio di Giovanni Impastato – solo per citarne alcuni. Vorremmo che il servizio pubblico li “adottasse”, consentendo a queste esperienze di raccontare la loro storia, di amplificare le loro denunce attraverso il Servizio pubblico».
Tg: meno delitti individuali più lotta alle mafie. «Vorrei – prosegue Giulietti – che il servizio pubblico dedicasse un centesimo del tempo che dedica a tre delitti individuali a questi straordinari movimenti e associazioni che contrastano quotidianamente le mafie. So tutto di Garlasco, so tutto di Perugia – conclude Giulietti – delitti individuali che hanno avuto decine di ore di trasmissioni; l’impegno contro le mafie, le testimonianze dei familiari, di chi opera sul territorio sono considerati meno importanti di tre delitti individuali.
Novità in arrivo. In cantiere una scelta di campo. Articolo 21 starà solo dalla parte di chi vorrà unire, di chi vorrà mettere in comune le forze per riportare ai primi posti dell’agenda politica nazionale il tema della lotta alla criminalità organizzata. « In un mondo di tagliatori di panni ci candideremo a fare i sarti coloro, a mettere insieme forze, idee e dignità. ricercare sempre più quello che unisce che non quello che divide. Contrastare forme di divisione e dare spazio a coloro che metteranno al primo posto i temi della legalità, libertà e democrazia».
L’appuntamento in difesa dell’Articolo 21 della Costituzione.
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