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Gela come Medellìn: fare rete oltre i confini nazionali

Di Barillà - Russo* il . Internazionale

“La madre di due ragazzi colombiani, di quindici e sedici anni, rapiti dai paramilitari mi ha chiesto di rimanere in Colombia e dare voce al loro dolore. Io chiedo alla stampa di dare voce ed attenzione a queste tragedie”. Così Rosario Crocetta, Sindaco di Gela, lancia un appello di attenzione al mondo dell’informazione rispetto alla situazione colombiana. Lo fa in occasione della conferenza stampa che questa mattina ha presentato la campagna “Costruiamo le città della pace e dei diritti umani” promossa da Tavola per la Pace, Enti Locali per la Pace, Gruppo Abele, CNCA, Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie e Avviso Pubblico.

Alla conferenza era presente anche Tonio Dell’Olio, Responsabile del Settore Internazionale di Libera, che ha sottolineato la forma di rete che caratterizza le organizzazione firmatarie dell’appello promosso da Tavola della Pace. Non è un caso. Dell’Olio sottolinea come la rete sia “un vero e proprio metodo di lavoro che permette di ottimizzare competenze, sensibilità ed esperienze”, un metodo di lavoro che ha già spinto la sua associazione oltre i confini europei.

Infatti, lo scorso Novembre Libera ha promosso una tre giorni di dibattiti in Colombia sul ruolo degli Enti Locali nella lotta alle mafie. Agli incontri hanno partecipato, oltre a numerosi giuristi, economisti, rappresentanti di associazioni e moltissimi giovani, il Sindaco Crocetta e Alonso Salazar Jaramillo, Sindaco della Municipalità di Medellìn, seconda città per numero di abitanti e snodo fondamentale del narcotraffico. In quella occasione è iniziato un cammino per la costruzione in Colombia di un percorso di giustizia e legalità, prendendo spunto dall’esperienza della società responsabile italiana nel contrasto alle mafie e dall’esperienza maturata dal sindaco Crocetta. La lotta alla criminalità deve necessariamente coinvolgere dall’interno le Istituzioni e le Amministrazioni Locali. Per costruire le città della pace e dei diritti umani è necessaria un’azione strutturata e rigorosa degli Enti Locali e non una mera reazione in situazioni di emergenza, per riscattare le città sotto assedio. 

Lo scambio di conoscenze e pratiche tra Italia e Colombia può consentire un rafforzamento del percorso comune che le Amministrazioni e la società civile dei due Paesi intendono condurre in contrasto alle criminalità organizzate transnazionali che, radicandosi nei territori, ne soffocano lo sviluppo divenendo uno delle principali cause dell’arretratezza economica, della diseguaglianza sociale e del sempre maggiore uso della violenza. 

Libera intende dare continuità a questo percorso, perciò è prevista nei prossimi mesi la visita in Italia del Sindaco Salazar, resa impossibile in questi giorni a causa della comparsa di diversi casi di febbre suina nella città di Medellìn. Il prossimo viaggio sarà l’occasione per condividere le buone pratiche che in Italia Libera è riuscita a promuovere, a partire dall’esperienza del riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati alle criminalità organizzate, resa possibile grazie alla Legge 109/96.

*Tiziana Barillà e Federica Russo

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