NEWS

Io sono il mercato

Di Gaetano Liardo il . Recensioni

Un Fiume di droga

Fiumi di cocaina, una marea di polvere bianca che dal Sud America viene trasportata nei mercati più redditizi del mondo: Stati Uniti, Europa, Asia sud orientale. Un costante flusso di droga che si trasforma in denaro da riciclare e investire nell’economia legale. E’ questa la descrizione che fa Luca Rastello nel suo ultimo libro “Io sono il mercato Teorie, metodi e stile di vita del perfetto narcotrafficante” edizione Chiarelettere. Dalla lettura del libro viene fuori una visione complessiva dei traffici di cocaina, dell’incidenza economica che ne consegue e dei fallimenti delle politiche di contrasto al narcotraffico che da più di un decennio gli Stati Uniti stanno portando avanti. Dal produttore a consumatore la “coca s.p.a.” investe dinamiche che vanno al di là delle considerazioni più pessimistiche: «stiamo parlando di mercati capaci di influenzare l’economia mondiale. E quindi di decidere i criteri reali su cui sono misurate le questioni di sovranità, la titolarità e l’esercizio dei diritti, le relazioni internazionali ».

La sovranità

Nei paesi produttori di cocaina, ma lo stesso si può dire per quelli produttori di oppio, i narcotrafficanti sono i veri detentori del potere. All’autorità dello stato viene sottratto il controllo di intere regioni utilizzate esclusivamente come aree di produzione. I contadini che lavorano nelle piantagioni di coca sono sfruttati, non hanno riconosciuto alcun diritto, e percepiscono guadagni minimi rispetto al potenziale da loro prodotto. Inoltre, sono spesso vittime delle politiche di eradicazione che la “war on drugs” statunitense conduce senza sosta, ma anche senza risultati. Le politiche di eradicazione portate avanti da Washington, infatti, hanno avuto come unico risultato tangibile l’allargamento delle zone di produzione. Le stesse politiche di incentivo rivolte ai campesinos per sostituire le colture illegali con coltivazioni legali non hanno prodotto risultati concreti. Nella maggior parte dei casi si è assistito al peggioramento delle condizioni di vita dei contadini che non riescono a concorrere con le produzioni legali di altri paesi.

L’economia mondiale

La cocaina è una delle merci più redditizie della storia umana, infatti investendo un dollaro, in tutta la filiera, si calcola un ricavo di mille dollari. La cocaina si trasforma così in un vortice di ricchezza spropositata i cui proventi vengono riciclati ed investiti nelle maggiori economie mondiali. Denaro liquido in enormi quantità fa gola ai governi, soprattutto in un periodo di crisi economica, dove il problema maggiore è proprio la mancanza di liquidità. E’ il quieto vivere, l’indifferenza da parte di governi e sistemi finanziari sull’origine di ingenti capitali che le mafie investono nell’economia legale che spinge Rastello a denunciare che «è opinione diffusa fra i signori della droga…. che le strategie transnazionali di lotta ai loro traffici non siano che una copertura propagandistica sotto cui si nasconde una sostanziale connivenza».

Le relazioni internazionali

I traffici non seguono sempre le stesse vie, l’abilità dei narcos risiede nel battere nuove strade, stringere alleanze con partner criminali ed eludere i più sofisticati controlli di polizia. A differenza di quanto spesso viene fatto credere, i traffici non si basano sui cosiddetti muli della droga, piccoli trafficanti che ingeriscono ovuli di cocaina e trasportano la merce su voli intercontinentali. I grandi traffici sono operazioni grandiose: enormi quantitativi di cocaina che vengono trasportati via mare: «per sostenere il mercato, anche solo quello europeo, servono tonnellate di sostanza pura, da trasformare in dosi redditizie sul mercato al dettaglio. Tonnellate. Che significa navi, cargo, container: grandi volumi, ingombranti, maledettamente tangibili». La logistica dei traffici investe molteplici paesi, e cambia in continuazione con il variare delle rotte. Attualmente i traffici diretti verso l’Europa passano dall’Africa Occidentale, dove la cocaina viene stoccata e trasportata verso la penisola iberica. Arrivata a destinazione la merce viene consegnata alle mafie e riversata in ogni angolo del continente. Un ottimo contributo quello di Rastello, necessario a fare luce sulla rete di complicità ed indifferenza che favorisce il narcotraffico, le mafie transnazionali e la sempre più preoccupante infiltrazione dell’illecito nella sfera del lecito.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link