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L’Ordine dei giornalisti siciliano dice “no” all’iscrizione di Pino Maniaci. Speriamo sia notizia infondata!

Di Giueppe Giulietti il . L'analisi

Normalmente ci mettiamo a scrivere per dare qualche notizia o per
provare a proporre uno stimolo alla riflessione, questa volta, invece,
ci auguriamo ardentemente di essere smentiti, anzi supplichiamo di
essere smentiti con prontezza e magari anche con la giusta dose di
sdegno. Qualche tempo fa vi raccontammo la storia di Pino Maniaci il
coraggioso giornalista che dai microfoni di Telejato denunciava e
denuncia ogni giorno i misfatti dei mafiosi e dei loro amici.

Per
questa ragioni Pino vive sotto scorta,dopo aver ricevuto avvertimenti
di ogni sorta,anche sotto forma di attentati e di un pestaggio in pieno
giorno consumato sotto gli occhi di decine di testimoni .Attorno a
Pino,in quella occasione, si strinse una positiva solidarietà nazionale
.La Federazione della stampa, l’unione cronisti, le associazioni
regionali, articolo 21 e tanti altri si recarono a Partinico per
abbracciare Pino, i suoi familiari,i suoi collaboratori, per non
lasciarsi soli,per non esporli a rischi peggiori, Davanti alle
telecamere internazionali e nazionali gli furono consegnate le tessere
onorarie della professione giornalistica.

Qualche
settimana fa la magistratura palermitana,sulla base di una denuncia per
ora senza firma,aprì un procedimento contro Pino per esercizio abusivo
della professione, in quanto non aveva e non ha in tasca il tesserino
professionale, anche perché, come era già noto a tutti, Maniaci aveva
riportato delle lievi condanne in gioventù per reati non connessi alla
professione, anche in questa ultima occasione, tuttavia, non erano
mancati gli attestati stima per il coraggio civile, professionale e
umano che ha sempre caratterizzato l’attività professionale di
Telejato.

Per stemperare il clima e
per non prestare il fianco a polemiche tese a oscurare il merito delle
sue denunce, Pino aveva annunciato la sua disponibilità a richiedere
formalmente il benedetto tesserino e porre fine ad una lunga telenovela.

A
questo punto, stando alle indiscrezioni odierne, si sarebbe consumato
un nuovo colpo di scena. L’ordine siciliano dei giornalisti,con
l’astensione del presidente, avrebbe deciso di negare il riconoscimento
e di costituirsi, addirittura, parte civile nel procedimento a carico
di Maniaci. Ci auguriamo di essere smentiti, anche perché stiamo
parlando della medesima persona verso la quale sono state espresse da
tutti gli organismo professionali quintali di attestati di stima.

Comprendiamo
il rispetto della lettera delle norme, ma come cancellare gli anni
trascorsi,come dimenticare le battaglie civili di Pino e dei i
collaboratori a cominciare da Riccardo Orioles, coraggioso e indomita
giornalista anti mafia, storico collaboratore di Pippo Fava.

Come
sottovalutare il rischio che questo gesto possa essere interpretato
come un atto di sfiducia verso chi non ha mai piegato la testa di
fronte alle prepotenze? Come dimenticare che dentro la professione
restano invece giornalisti che nascondono, omettono, si prestano
persino a diventare postini delle lettere spedite dal carcere dai
mafiosi e che spesso trovano compiacente ospitalità sulle pagine di
alcuni giornali siciliani.

Lo
ripetiamo la polemica ci interessa davvero poco, invochiamo solo una
smentita o almeno l’apertura di una pubblica discussione che coinvolga
tutto il mondo dell’informazione e impedisca l’isolamento di Telejato.

Per
quanto ci riguarda questo blog e il sito di articolo 21 saranno sempre
a disposizione di Pino, dei suoi collaboratori, con o senza il
tesserino professionale.

da Articolo21.info

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