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Libera, la rete antimafia arriva a Parma
“Controlleremo i beni confiscati”

Di Maria Chiara Perri* il . Emilia-Romagna

Impegno, responsabilità e iniziative al servizio della legalità a
Parma non mancano. Mancava una rete in grado di coordinare e dare
voce e forza alle tante realtà locali che, nel loro piccolo,
appoggiano la lotta alla criminalità organizzata. Adesso c’è. Il
comitato promotore di Libera, l’associazione di don Ciotti, sta
facendo passi da gigante: il 23 aprile la comunità Betania ospiterà
un’assemblea con tutti gli interessati, poi partiranno i
tesseramenti ed entro giugno verrà costituito il coordinamento
provinciale. Che, in Emilia Romagna, mancava solo nella città
ducale.

Giuseppe La Pietra, pastore della comunità metodista di Parma, è il
referente del comitato e il motore della costituenda associazione.
Da dieci anni ha abbracciato l’impegno antimafia: inizia a lavorare
con don Ciotti a Torino, con progetti di sensibilizzazione alla
legalità nelle scuole. Inviato dalla Chiesa Valdese a occuparsi
della comunità di Villa San Sebastiano all’Aquila, diventa
coordinatore di Libera in Abruzzo. Otto mesi fa il trasferimento a
Parma, anche se i legami con Libera dell’Aquila continuano ad
essere stretti, soprattutto dopo la catastrofe in cui lo stesso La
Pietra ha perso cinque amici. Adesso, parte la nuova avventura a
Parma. E, ironia della sorte, con ogni probabilità Libera avrà la
sede in centro, vicino alla Prefettura.

Togliamoci subito questo sassolino, pastore La Pietra. Che cosa
replica alle dichiarazioni del prefetto Scarpis, che minimizzò la
presenza di infiltrazioni mafiose nel parmense?

“Il compito di Libera non è alimentare polemiche. Noi citiamo
documenti prodotti dagli inquirenti, come il dossier della
Direzione distrettuale antimafia di Bologna e condividiamo la
posizione del procuratore Silverio Piro. Ci basiamo su fatti
oggettivi. Il nostro compito non è quello di sostituirci ai
professionisti dell’antimafia, bensì lavorare per creare nella
società civile gli anticorpi contro le organizzazioni criminali.
Vogliamo formare quel noi che dà forza alle tematiche della
legalità. Anche se il nord Italia non si può definire una terra
mafiosa, è qui che le organizzazioni criminali possono riciclare il
denaro, perché c’è un tessuto imprenditoriale forte. Non
dimentichiamo che la mafia ha un ‘fatturato’ di 130 miliardi di
euro l’anno con un utile di 70 miliardi. Con la crisi economica,
chi ha la liquidità immediata che serve alle imprese è proprio la
mafia”.

Quali sono i progetti che Libera sosterrà a Parma?
“Le parole chiave sono tre: formazione, informazione e controllo
sulla destinazione dei beni confiscati alla mafia”.

Partiamo dai beni confiscati. Ce ne sono nel
parmense?

“Ce ne sono due in località Millepioppi a Salsomaggiore, nel parco
dello Stirone. Si tratta di un edificio e del terreno adiacente.
Nel 2002, secondo quanto prevede la legge 109 del ’96 sui beni
confiscati alla mafia, sono stati destinati per attività sociali.
Ad oggi non sappiamo se sono già utilizzati (il Comune li ha
ceduti in comodato al Parco dello Stirone per farne la sede,
ndr)
. Libera costituirà insieme ad Avviso pubblico,
associazione di enti locali, una commissione per il monitoraggio
dei beni confiscati in Emilia Romagna e per la verifica che siano
destinati secondo le norme vigenti. Collaboreremo con il
Commissario straordinario dello Stato”.

Sarà costante il monitoraggio dell’informazione.
“Liberainformazione si occupa di realizzare dossier relativi alle
infiltrazioni della criminalità organizzata nel territorio
collezionando gli articoli pubblicati dalla stampa locale. A volte
le notizie sui singoli reati non danno l’idea di un percorso coeso,
ma guardandoli tutti insieme possono emergere stretti collegamenti
con la criminalità organizzata”.

State già sostenendo iniziative di
sensibilizzazione?

“Qui a Parma abbiamo trovato un terreno fertile, con realtà molto
attive. Ad esempio l’associazione Sasso nel torrente ha portato a
Parma Margherita Asta, che ha avuto la famiglia distrutta in un
attentato mafioso. Gli scout hanno organizzato una fiaccolata in
ricordo di don Diana. Minimondi ha ospitato il giornalista Lirio
Abbate… Poi, c’è un bel progetto di gemellaggio della cooperativa
Averla, che offrirà alla coop di Libera Calcestruzzi Ericina di
Trapani (realtà unica in tutta Italia) un corso di formazione.
Libera fa una proposta: siete disposti a mettervi in rete e a fare
fronte comune?”

Ci sono progetti specifici per le scuole?
“Abbiamo molte insegnanti interessate ad aderire a Libera. Tra
qualche giorno, in occasione dell’inaugurazione della Camera del
Lavoro a Fidenza, verranno delle classi di un liceo di Trapani per
un gemellaggio con le scuole di Fidenza. Saranno proiettati dei
cortometraggi realizzati dai ragazzi sul tema del lavoro, per poter
confrontare la realtà del nord e del sud. Poi, a fine maggio gli
studenti fidentini andranno in Sicilia”.

Quante sono le realtà che formeranno Libera nei prossimi
giorni?

“Tra singoli cittadini e associazioni, abbiamo circa 70 contatti, e
tra questi ci sono realtà importanti e aggregative come il
Consorzio di solidarietà sociale. Proviamo a metterci insieme per
riunire la passione e l’impegno che già c’è, per rendere la
partecipazione attiva più incisiva a livello locale e nazionale.
Vogliamo globalizzare l’impegno antimafia”.

*da parma.repubblica.it

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