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Prete allontana ragazzi scout da parrocchia

Di Norma Ferrara il . Sicilia

«Colpevoli» di aver partecipato al 21 marzo a Napoli, di avere idee diverse da quelle del parroco e di fare campi estivi di lavoro  in Toscana, tre ragazzi corleonesi sarebbero stati allontanati dalla Chiesa di Maria SS delle Grazie dal parroco Giuseppe Gentile. Due di loro erano partiti in nave alla volta di Napoli la notte del 20 marzo insieme a 50 studenti di un liceo, ad insegnanti, a giovani di un’associazione, alla delegazione ufficiale del Comune e ad altri 400 siciliani, per partecipare come ogni anno alla Giornata in memoria delle vittime delle mafie.

Quando insieme a gran parte della società civile hanno scelto di aderire al 21 marzo, XIV Giornata della Memoria e dell’Impegno, promossa da Libera, Giovanni (Labruzzo) ed Eugenio (Provenzano), ventenni scout di Corleone non pensavano di fare qualcosa di sbagliato, né tanto  meno di essere redarguiti dal parroco della parrocchia al loro rientro. (Leggi qui l’ articolo di Dino Paternostro).

A loro (Giovanni, Eugenio e Enrico) il parroco Giuseppe Gentile avrebbe detto qualche giorno fa – «Basta, mi avete stufato! Se non la pensate come me, potete andar via, non mi servite!».  A dare la notizia da Corleone,  Dino Paternostro, giornalista de La Sicilia e curatore del blog Cittanuove Corleone.  Al giornalista i ragazzi hanno raccontato:  « il parroco ci ha detto che – manifestazioni come quella di Napoli  – sono speculazioni indegne, a cui un buon cristiano non deve partecipare».  Giovanni ed Enrico avrebbero scelto di lasciare dunque  gli scout  “per non tradire i loro ideali di giustizia e di legalità”. «Da tempo proseguono i due giovani – i rapporti con il parroco erano conflittuali». Lo scorso anno il parroco avrebbe tuonato contro la loro partecipazione ai campi estivi antimafia in Toscana –  secondo il prete, la regione “più atea d’Italia”.  «Si è vero, ho detto ai tre ragazzi  – dichiara a Città nuove padre Giuseppe Gentile – se non la pensate come me potete andare via, non mi servite, ma non mi riferivo alla loro partecipazione alla Giornata della Memoria di Napoli bensì al loro ripetuto non rispetto delle regole e degli impegni all’interno del gruppo scout».  (Leggi qui la replica integrale del Parroco Gentile).

Ai lati della questione si respira l’aria di una scelta di tipo “politico”; i ragazzi sarebbero troppo vicini all’aria di sinistra e in quella Chiesa come commenta il parroco – “non servono”. Lo confermano in maniera più esplicita i ragazzi dell’Arci Corleone Dialogos ( cui i tre ragazzi irregolari aderiscono da tempo) che hanno reso noto ieri in un comunicato la loro posizione sui fatti – commentando: «appare evidente che l’allontanamento è avvenuto per l’orientamento politico dei tre ragazzi ai quali è stato chiesto di fare una scelta, che si può riassumere con la seguente espressione: potete anche restare a condizione che la pensiate come me. Possiamo dire che questo è un tentativo di annichilimento della personalità umana» (Leggi qui il comunicato integrale).

«E’ sempre difficile in questioni di tipo parrocchiale – dichiara invece Tonio Dell’Olio dell’ufficio di presidenza di Libera – capire le ragioni e la situazione reale. Ciò detto è altrettanto vero che quella parrocchia fin ora non ha mai fatto iniziative collegate al cammino verso il 21 marzo (Giornata della Memoria e dell’Impegno) . Perché?»
 
Padre Giuseppe Gentile nel luglio scorso celebrò le nozze  della figlia di Riina Lucia con il marito Vincenzo Bellomo nella Chiesa dell’ Immacolata, difendendola dagli assalti dei giornalisti affermò «lasciate stare questa ragazza, non ha nulla di cui riscattarsi. Vi siete mai chiesti se sta soffrendo? Io vi dico che porta un segno e la vostra presenza non fa che ricordarglielo». Oggi su quel matrimonio che fece tanto discutere, Gentile commenta «e’ venuta a trovarmi in Chiesa. Io nemmeno la conoscevo. Ma che motivi avevo per rifiutarmi?»

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