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L’inferno del cemento armato

Di Peppe Ruggiero il . Campania

Giugliano, Melito, Sant’Antimo, Casalnuovo, Marano.Appartamenti, strade,ristoranti, quartieri, negozi sorti dal nulla. Qui vige la legge della deregulation in campo edilizio, e anche il piano casa di Berlusconi è qualcosa di superato, vecchio. L’inferno sceso sulla terra. Inferno di cemento. Tra corruzione, clientelismo, camorra.

Una città per tutti. Giugliano, terza città della Campania, circa 110 mila abitanti. La città del cemento illegale. Dove bastava pagare per costruire. Lo scorso maggio, dopo due anni di indagine, intercettazioni telefoniche, appostamenti la Procura di Napoli arresta 23 vigili urbani del Comando di Giugliano, tre funzionari dell’ufficio tecnico comunale, undici imprenditori e due tecnici. Lo sfregio del territorio era pianificato proprio nel Comando dei Vigili Urbani. Proprio coloro che dovevano scoprire e combattere gli abusi.

La Procura parla di “un sistema endemico e generalizzato tra i settori dell’imprenditoria edilizia e numerosi pubblici ufficiali”. Un sistema che ha fatto notizia solo a livello locale. Esisteva un vero e proprio tariffario che andava da uno a cinque, diecimila euro da pagare a secondo se si trattava da chiudere un occhio su un ampliamento di finestra, se si trattava di una terrazza o se oggetto era la realizzazione di una villetta completamente abusiva. E se a chiedere il favore era una donna , scattava vicino alla tariffa pecuniaria anche la richiesta di favori sessuali. Un ‘inchiesta che parte nel lontano 2005 in seguito alla denuncia di una donna, proprietaria di una palazzina abusiva.

La donna racconta che l’assistente capo della Polizia municipale per chiudere un occhio sugli abusi , non solo chiedeva che i lavori li facesse il figlio ed il genero ma pretendeva anche prestazioni sessuali. Il vigili ha provato addirittura a violentarla davanti alle sue figli piccole. Al rifiuti della donna, il militare ha provato anche ad aggredirla. Il 22 dicembre  viene pronunciata la sentenza di primo grado con condanne che vanno dai 4 ai 12 anni per gli imputati finiti in carcere. A rileggere, alla luce delle condanne, l’ordinanza di custodia cautelare del gip Giuseppe Ciampa del maggio scorso lo scenario diventa infernale”.

 Un sistema di corruttela sbalorditivo per la sua estensione fondato sul principio basilare secondo il quale ad ogni nuova costruzione deve corrispondere una tangente, piccola o grande che sia”. Bastava pagare i vigili, per evitarne i controlli, ritardarne i sigilli, pilotare le pratiche di condono, falsificare le foto. E il cemento abusivo cresceva: case intere, mansardine. Un piano tira l’altro. Un costruttore, Franco Fontana, in un’intercettazione risulta aver pagato nel tempo un totale di ben 80mila euro di tangenti. E lamenta di aver comunque subito tre sequestri. Il coinvolgimento della quasi totali degli uomini del comando dei vigili, faceva si’ che era prevista anche una cassa comune, da dividere ogni sei mesi. Una tredicesima fuori busta.

Nei soli mesi di luglio e agosto del 2008 sono stati sequestrati qualcosa come 300 immobili abusivi. Si stima che in totale possano essere piu’ 1800. E d inevitabile l’ombra della camorra. Qui si chiamano Mallardo, legati ai Casalesi, ramo Francesco Bidognetti. Tra gli indagati Aldo Nobis, appartenente ad una famiglia di imprenditori legati alla camorra casertana. I rapporti ed i legami della famiglia Nobis con il clan dei casalesi emergono, tra l’altro, dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia  Luigi Diana, il quale afferma che i predetti imprenditori erano veri e propri affiliati al gruppo facente capo a Michele Zagaria.

La nuova amministrazione di centro-destra, ha approvato un piano di abbattimenti di immobili abusivi: più di 900 immobili non condonabili da buttare giù. La “Giugliano fantasma”. Quella della mafia del cemento. Cemento armato. Disarmato davanti alle legge. E alle tragedie. Immobili.  Abusivi.  Ma pilastri per i clan. Giugliano, Campania, storie del Malpaese.E’ l’ecomafia, bellezza.

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