Siani, una lezione di giornalismo
Sono stati assegnati ieri i due premi – sezione audiovisiva e sezione carta stampata – in memoria di Giancarlo Siani. Nell’ultima giornata del Festival del giornalismo di Perugia, davanti da una giuria composta da Ottavio Lucarelli dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Paolo Siani fratello del giornalista ucciso dalla camorra, Roberto Morrione presidente di Libera Informazione, Lirio Abbate giornalista dell’Ansa di Palermo, Mauro Sarti presidente dell’Associazione Ilaria Alpi sono stati premiati finalisti e vincitori del concorso che quest’anno ha legato al Festival del giornalismo il ricordo di un giornalista libero e coraggioso ucciso dalla camorra nel settembre del 1985.
Finalisti dei premi per la sezione carta stampata sono stati: Simone Carrà, Alice Gioia, Maria Cristina Tora e Mario Pagliara; per la sezione video: Anthony Borriello con Daniele Scarpati e Pasquale Fornicola, Francesca Palombi, Salvatore Vinci. A loro la giuria ha consegnato la raccolta degli oltre mille articoli scritti da Siani e pubblicati in “Parole di una vita” .
Abbiamo intervistato Alberto Solmi giovane studente universitario vincitore della sezione “scritti” . (Leggi qui il racconto dei due vincitori della sezione video del Premio)
Siani e la tua passione per il giornalismo si sono incontrati in questo lavoro, com’è andata?
Ho conosciuto la storia di Giancarlo Siani grazie a questa opportunità messa in campo dal Festival del Giornalismo di Perugia. Sono stato molto contento di conoscerlo, per quel poco che ho potuto capire oggi a distanza di tutti questi anni dalla sua morte, è stato per me un grande esempio e mi ha insegnato molto sul giornalismo. Più di quanto possano fare alcune scuole. E’ stata una lezione di giornalismo.
Cosa c’è di attuale nella Campania conosciuta attraverso Siani che ritrovi ancora nelle cronache di oggi?
Non sono campano, non conosco dunque in prima persona la realtà di quella regione. L’ho conosciuta attraverso i racconti di Giancarlo Siani e le sue inchieste. Se dovessi fare un confronto con quello che oggi si scrive sulla Campania, mi verrebbe da dire, anche vedendo l’ultima puntata di Che tempo che fa, con Saviano, che non molto è cambiato.
Cosa pensi possa fare l’informazione ancora oggi per queste terre?
Credo che oggi il giornalismo d’inchiesta serio e coraggioso sia l’unico modo per cambiare il livello di attenzione dell’opinione pubblica sull’argomento.
Sarà una tua scelta in futuro, fare giornalismo in questo modo?
Spero di si…..
Trackback dal tuo sito.