NEWS

La maternità violata di Kante

Di Alessandra Del Giudice il . Campania, Dai territori, Internazionale



org 2.4 (Linux)”>

Kante oggi è in questura per ricevere
il suo permesso di soggiorno richiesto per motivi umanitari oltre un
anno fa. Ha chiamato ieri il commissariato di polizia in seguito allo
scalpore suscitato dal presidio del Fatebenefratelli da parte di
tante associazioni e cooperative sociali come Dedalus, Asso Pace e
Libera ed all’attenzione mediatica sulla vicenda.

Fatto è che Kante, fino a ieri non era
una donna che aveva appena partorito ma solo una clandestina. Kante
oggi ha il “diritto” di crescere il suo bambino su un territorio
che fino a ieri non poteva dire suo, semplicemente perché il caso
aveva voluto che nascesse e crescesse in un altro paese per di più
in guerra. Ma a che prezzo? «La
cosa disumana è che c’è di mezzo un bambino. – E’ indignata,
Silvana Evangelista dell’Associazione Antirazzista 3 Febbraio -.
Già una donna migrante deve affrontare mille difficoltà, cui si
sommano le difficoltà del parto. E’ un paradosso. Questa donna ha
protetto la vita ed è stata denunciata».

«Ci
tengo a sottolineare che questa nostra sorella va tutelata. E’ una
rifugiata e non è giusto che sia stata fatta tutta questa pubblicità
con tanto di fotografia e nome sulla sua persona».

«Il
fatto è di una gravità inaudita- concorda Emiliano di Marzo,
operatore sociale di Asso-Pace Napoli, che da anni si interessa dei
rifugiati richiedenti asilo. Da un punto di vista legale, non essendo
stato ancora approvato il pacchetto sicurezza è in vigore la
circolare Bindi del 3 marzo 2000 in cui si dichiara che gli immigrati
con o senza permesso hanno diritto alle cure sanitarie gratuite. Il
nuovo decreto, qualora in vigore, rischia di cancellare il diritto
umano fondamentale alla salute. Attualmente però sono tre condizioni
fondamentali per ottenere le cure alla Asl: un documento valido di
riconoscimento o due testimoni e in ultima analisi il riconoscimento
tramite le forze dell’ordine. Ma l’ospedale non ha informato la
donna di ciò».
«L’ospedale
invece di sentire le forze dell’ordine, – conferma Liana Nesta,
avvocato di Kante- avrebbe potuto tranquillamente identificare la
donna attraverso i suoi documenti, sebbene scaduti, o verificando le
carte del ricorso presso il tribunale di Roma per la richiesta di
asilo, o chiamando lo sportello IARA (Integrazione e Accoglienza per
Rifugiati e richiedenti Asilo) cui il compagno di Kante si era
rivolto. Se la mia assistita fosse stata italiana le avrebbero detto:
“porta due testimoni. A ciò si aggiunge che le è stato sottratto
il bambino negli ultimi tre giorni di degenza. L’ospedale dichiara
che non è così, ma io credo alla mia cliente. Questa situazione
mette in condizione le donne di aver paura di venire a partorire in
ospedale. Sono referente per i diritti dei rifugiati in Campania da
20 anni e questa è la prima volta che parte una segnalazione
dall’ospedale in ragione di un parto».

Stamane Kante ed il suo compagno si
sono recati in questura per ritirare il loro permesso di soggiorno
come rifugiati. Ma cosa ne sarà dei tanti immigrati e delle tante
immigrate senza permesso di soggiorno?Da mesi gli ordini dei medici
hanno aderito alla campagna “Io curo non denuncio” promossa da un
gruppo di operatori sociali, dalla cooperativa sociale Dedalus e dal
Consorzio Gesco , che invita i medici a curare e a non denunciare gli
immigrati irregolari, ma , come nel caso del Fatebenefratelli, le
parole potrebbero non corrispondere ai fatti. «I
dirigenti dell’Ospedale hanno dichiarato che avevano aderito anche
loro alla protesta portata avanti da Medici Senza Frontiere e da
cinque ordini dei medici. – racconta Andrea Morniroli della Coop.
Soc. Dedalus specializzata in progetti di tutela ed inserimento
sociale dei migranti . Noi abbiamo chiesto di dichiararlo
pubblicamente. Ma hanno risposto che si tratterebbe di un presa di
posizione politica. Non si capisce che per una “leggerezza” si
può fare molto male a degli esseri umani.Kante era in attesa del
permesso di soggiorno come rifugiata, ma se fosse stata un’immigrata
senza permesso di soggiorno in seguito alla segnalazione sarebbe
scattato il mandato di comparizione e poi l’espulsione. Per la
paternità infatti si può avere un permesso di soggiorno per soli
sei mesi, in seguito ai quali si è rimpatriati. Se possibile, da
questa cosa trarne qualcosa di buono, ciò che è accaduto farà si
che nei prossimi giorni gli ordini dei medici con Medici Senza
Frontiere incontreranno la Regione Campania per emanare un atto
preventivo per la riduzione dei danni per gli immigrati campani, nel
caso fosse approvato il decreto. Cosa che è già avvenuta in varie
regioni italiane come il Lazio, l’Emilia Romagna, il Piemonte.
L’atto servirà affinché tragedie umane come quella di Kante
possano non avvenire più».

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link