NEWS

Erice e i fiori del “non ti scordar di me”

Di Rino Giacalone il . Sicilia

Ci si guardava intorno stamattina, 2 aprile, davanti alla stele che ricorda le «vittime» della strage mafiosa di Pizzolungo che risale a 24 anni addietro. Ad ogni sguardo era un simbolo che si poteva cogliere. Quello rappresentato dai fiori intanto, i «non ti scordar di me» che dall’anno scorso danno il nome alle iniziative volute dal Comune e dall’amministrazione per ricordare Barbara Rizzo ed i suoi figli, Salvatore e Giuseppe, gemelli di sei anni, uccisi dal tritolo che Cosa Nostra, e non solo Cosa Nostra, aveva lì piazzato per uccidere il magistrato Carlo Palermo. E ancora i volti dell’ex magistrato, di Margherita, figlia e sorella di chi perse la vita, degli agenti della scorta, La Porta e Ruggirello e dei loro familiari, delle autorità presenti, della tanta gente accorsa. E sopratutto c’erano i sorrisi, il vociare fatto di domande curiose dei giovanissimi studenti presenti che d’un tratto hanno attorniato Carlo Palermo e Margherita Asta per chiedere loro tante cose, in mezzo a loro ad un certo punto si è messo don Luigi Ciotti animatore di tanti impegni contro le mafie con l’associazone Libera. Ma i segnali che più sono stati colti sono stati quelli di un sole splendente e di una farfalla che mentre suonava il «silenzio» ha svolazzato  sino alla fine della cerimonia sopra a tutti. 

Ogni cosa è stata dedicata alla memoria e all’impegno. Il tritolo fino ad un certo punto è riuscito a seminare morte e sgomento, poi ad un certo punto è cominciata una rivolta che ancora non è completa ma Cosa Nostra è costretta a pensare a difendersi contro chi la vuole annientare, sgominarla dove si trova, tra gli affari e in mezzo alla società, nascosta e sommersa come oggi vive. Tutto questo è stato raccolto in tante parole, quelle pronunziate dal sindaco Giacomo Tranchida e da Margherita Asta, a renderle ancora più vive quelle frasi ci ha pensato don Luigi Ciotti: «Siamo stati – ha detto – dinanzi ad una testimonianza grande immensa, di una che era bambina, che ha perduto i fratteliini e la mamma e che ha saputo trasformare la sofferenza e il dolore in impegno e cittadinanza attiva. È stata una testimonianza cristiana che si è saldata con la responsabilità civile. È l’esempio che non dobbiamo stare solo a guardare ma che dobbiamo sporcarci di più tutti quanti le mani e ancora una volta il miglior modo di far memoria è di impegnarci ma anche di dire basta perchè non diventino cerimonie, ricorrenze fine a se stesse, ma che suscitino sinceramente la voglia di un impegno per il cambiamento che è possibile se ognuno di noi si mette in gioco con coerenza credibilità e sopratutto continuità». 

«Non solo una giornata del ricordo – ha detto il sindaco Tranchida – e del rispetto del dolore e della memoria, per chi ha perduto la vita e per chi è rimasto. Il sole come ha voluto pure riconoscere il capo della Procura Bodero Maccabeo sottolinea una giornata di speranza che abbiamo potuto leggere negli occhi dei giovanissimi cittadini di Erice che erano qui e ce lo hanno detto ognuno a suo modo per condividere un ricordo e per impegnarsi nel rilanciare una speranza per il futuro». 

La cerimonia si è svolta nel luogo della strage, in quel terreno che con i soldi ottenuti dal comune di Erice attraverso i risarcimenti nei processi di mafia, ha potuto acquistare. Manca solo il possesso di una piccola particella per rendere di proprietà pubblica l’area e realizzare il «giardino della memoria» 

«Quest’anno – ha commentato Margherita Asta che fino ad un certo punto è riuscita a celare la commozione – il sole splende ancora di più perchè finalmente siamo su un terreno nostro, essendo di proprietà del Comune è di tutti i cittadini. Ma oggi non c’era solo il sole della speranza dopo le fiaccole che ieri sera hanno illuminato anche impegno e memoria, oggi c’era una farfalla che si è mossa attorno a noi e sopra di noi, il nostro impegno è anche da lei che deve prendere esempio e stimolto, volando alto come ha fatto questa farfalla».

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link