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Br e stidda alleate per sequestrare un banchiere

Da ANSA il . Sicilia

Sventato un piano per sequestrare un banchiere siciliano organizzato da un ex militante delle Brigate Rosse, in collaborazione con alcuni componenti dell’organizzazione criminale della Stidda.
Il
piano, sventato dai magistrati della procura della Repubblica di
Caltanissetta e dai carabinieri della compagnia di Gela e del comando
provinciale nisseno, ha portato stamani all’esecuzione di otto ordini
di custodia cautelare in carcere. I provvedimenti sono stati eseguiti
in Sicilia, Puglia e Lombardia.

Gli investigatori hanno così
individuato e arrestato Calogero La Mantia, 59 anni, originario di
Sommatino (Caltanissetta), ma residente a Gela, indicato come un ex
brigatista. L’organizzazione sarebbe stata capeggiata da Vincenzo
Pistritto, 41 anni, pregiudicato di Gela, il quale avrebbe avuto in
programma un altro sequestro di persona che riguardava un familiare di
un imprenditore nisseno. Anche lui è stato arrestato stamani. Tutto il
piano emerge da intercettazioni ambientali disposte dalla procura di
Caltanissetta.

Già alcuni anni fa collaboratori di giustizia
come La Barbera e Camarda avevano rivelato che i corleonesi, dopo aver
a lungo vietato in Sicilia i sequestri di persona, volevano iniziare
una “nuova stagione” criminale effettuando rapimenti di facoltosi
imprenditori.

L’ex Br Calogero La Mantia era stato arrestato
negli anni Settanta per terrorismo perché accusato di far parte della
colonna milanese delle Brigate Rosse. Dopo aver scontato la pena in
carcere, era ritornato a Gela. Secondo l’accusa, il progetto era quello
di sequestrare, prima di Pasqua, un noto banchiere siciliano. Delle
otto ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Caltanissetta,
Giuseppina Bonavenura, i carabinieri hanno fino adesso notificato il
provvedimento solo a sette persone. Un indagato è ancora irreperibile.

 L’operazione è stata denominata ‘Caiman’.
L’indagine ha permesso di ricostruire l’organigramma di una presunta
associazione mafiosa che stava progettando a Modugno (Bari), Cremona,
Gela e nel Ragusano, rapine e di sequestri di persona. L’indagine ruota
intorno a Vincenzo Pistritto, il cui spessore criminale è descritto da
diversi collaboratori di giustizia. L’indagato, insieme ai suoi
presunti complici, aveva ideato e materialmente pianificato, con vari
sopralluoghi, diversi progetti criminosi, principalmente rapine, per le
quali è emersa la disponibilità di armi ed esplosivo al plastico.

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