I consigli comunali unanimi contro il MUOS
Quindici consigli comunali, tre province approvano all’unanimità
una mozione contro l’installazione del Muos a Niscemi. Su proposta
del sindaco di Niscemi Giovanni Di Martino e del presidente del consiglio
comunale Francesco Alesci è stato avviato un coordinamento di sindaci
e consigli comunali per opporsi all’ennesimo ecomostro calato sulla
testa dei siciliani. Una manovra che tende a trasformare l’isola già
martoriata dalla crisi occupazionale e dai tentacoli della mafia in
una terra di guerra. Un Mediterraneo che per la marina statunitense
non merita lo sviluppo economico e sociale di altre terre. “Abbiamo
svolto parallelamente-dice il primo cittadino- i consigli comunali in
tutte le città limitrofe che hanno aderito alla nostra proposta di
avviare una battaglia comune contro l’installazione della mega antenna
che pesa sulla vita dei cittadini. Un gruppo operativo che comprende
Niscemi, Gela, Caltagirone e Vittoria e che ha avuto mandato da tutti
gli altri comuni avvierà dei percorsi amministrativi atti a richiamare
le istituzioni regionali e nazionali contro un progetto che vuole annichilire
la nostra realtà. Chiediamo l’intervento del presidente Lombardo-
continua- che applichi le prerogative consentite dal regime a statuto
speciale che contraddistingue la Sicilia. Sono necessari atti amministrativi
e concreti da parte del governo regionale”. Mentre i comuni hanno
votato il documento contro il Muos è arrivata la presa di posizione
formale del presidente Lombardo che ha chiesto ufficialmente a Berlusconi
un intervento presso l’amministrazione statunitense per avere più
informazioni sui rischi che corrono cittadini. Nella lettera il presidente
Lombardo si dice “preoccupato per la salute delle popolazioni circostanti”.
“Siamo lieti- dice Di Martino- della sensibilità del presidente Lombardo,
ma chiediamo atti concreti alla Regione”. Il progetto del Muos è
stato approvato nel 2001 e ratificato nel 2006, due governi diversi
che hanno agito consapevolmente allo stesso modo. L’installazione
del Muos è prevista in contrada Ulmo, una zona di Riserva naturale
e Sic (Sito Interesse Comunitario), dove dal 1991 sono ubicate 41 antenne
e compongono lo scenario di una delle più grandi stazioni di telecomunicazione
della marina americana nel Mediterraneo. Questi sistemi sono stati inseriti
nel cosiddetto “Minimum Essential Emergency Communication Network”,
il sistema concepito dagli USA per sopravvivere a un attacco ed esercitare
il controllo sulle opzioni nucleari strategiche. Con il Muos Niscemi
si confermerà come una delle maggiori infrastrutture a livello planetario.
Il rischio ambientale e per la salute c’è tutto. Dopo le innumerevoli
richieste da parte dell’amministrazione niscemese l’Arpa ha installato
quattro rilevatori di onde elettromagnetiche per misurare il livello
attuale. Secondo dati ufficiosi, non ancora ufficiali, due di questi
motori avrebbero già evidenziato il raggiungimento del livello massimo
di onde elettromagnetiche nel territorio. Il progetto Muos che dal 2007
si trova presso l’assessorato regionale territorio e ambiente, allora
guidato dalla niscemese Rossana Interlandi (Mpa) e attualmente dirigente
regionale del comparto, è stato trasferito ai comuni nel maggio scorso
per il rilascio del parere di incidenza ambientale. Ad oggi gli unici
atti amministrativi sono quelli dei comuni, il resto sembra una scena
già vissuta nella solita stravagante fase pre elettorale.
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