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Palermo – nel centro città apre la bottega di LIBERA

Di Lorenzo Frigerio il . Dai territori, Sicilia

“Prima
di combattere la mafia devi farti un auto-esame di coscienza e poi,
dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia
che c’è nel giro dei tuoi amici, la mafia siamo noi ed il nostro modo
sbagliato di comportarsi”
:
con queste parole scritte da Rita Atria, la collaboratrice di giustizia
che si tolse la vita una settimana dopo la strage di via D’Amelio,
il prefetto di Palermo Giancarlo Trevisano ha salutato la variopinta
folla che ha riempito i locali della “Bottega dei sapori e dei
saperi della legalità”
, inaugurata ieri nel capoluogo siciliano
in una bella giornata di sole.

Sono accorsi
in tanti nel cuore della città, anche da fuori Palermo e da fuori regione,
per non mancare ad una giornata da ricordare, una tappa sicuramente
storica nella lotta di liberazione dalle mafie: il risultato è un colpo
d’occhio straordinario per i tanti passanti incuriositi. Fin dalla
metà della mattinata, il marciapiede davanti alla bottega è preso
d’assalto da moltissime persone: non solo autorità e forze dell’ordine,
ma anche i ragazzi delle scuole palermitane e alcuni familiari delle
vittime di mafia, non solo i lavoratori delle cooperative di Libera
Terra, ma tanti semplici cittadini e rappresentanti delle associazioni
aderenti a Libera.

Al numero civico
13 di Piazza Castelnuovo, prima c’era un negozio di abbigliamento,
di proprietà della mafia di Brancaccio, oggi, invece, grazie alla Legge
109 del 1996 e all’impegno di tanti, apre i battenti la Bottega di
Libera, la prima che viene realizzata in Italia all’interno di un
bene confiscato, tra le prime che si stanno aprendo in tutta Italia,
dopo quelle di Roma, Napoli, Torino, Pisa. L’immobile in questione
sequestrato nel 1994 ai boss di Brancaccio è rimasto chiuso per oltre
dieci anni, prima della sua definitiva assegnazione a Libera.

L’emozione
e la gioia dei tanti presenti, alla scopertura dell’insegna e del
taglio del nastro, sono state trascinanti, riuscendo anche a travolgere
simpaticamente l’ufficialità del momento. Le grida dei ragazzi, gli
applausi, i sorrisi, gli abbracci sono stati i veri protagonisti di
quella che si trasformata fin da subito in una festa. Le tensioni e
le preoccupazioni precedenti l’avvio della cerimonia si sono quindi
sciolte subito davanti alla occupazione pacifica dei locali del piano
terra e del seminterrato.

Al primo piano,
infatti, si trova lo spazio di vendita dei prodotti delle cooperative
di Libera Terra: pasta, vino, miele e le tante delizie che sono il frutto
del duro lavoro sui terreni confiscati alle organizzazioni mafiose.
Da un piano all’altro si passa dai sapori ai saperi della legalità,
perché al seminterrato è in via di realizzazione una biblioteca tematica,
un luogo per lo studio e l’approfondimento sul fenomeno mafioso, per
il dibattito e l’informazione sulle illegalità che nel nostro paese
tolgono sviluppo e futuro. Uno spazio fondamentale che, nei prossimi
mesi, grazie anche all’aiuto di alcune delle più importanti case
editrici italiane, diventerà un luogo di incontro animato da magistrati,
giornalisti, studiosi che si renderanno disponibili nello spiegare a
studenti e cittadini le ragioni di un fenomeno così esteso, che la
società civile e responsabile – per utilizzare un’espressione cara
a Don Luigi Ciotti – deve assumersi per liberare il nostro Paese dall’ipoteca
mafiosa.

Il sindaco
di Palermo Diego Cammarata nel suo saluto, dopo aver espresso il proprio
apprezzamento per l’apertura della bottega di Libera, vero segno di
una reazione della città contro la mafia, ha dichiarato di avere chiesto
al sindaco di Milano Letizia Moratti di inserire i prodotti di Libera
Terra nell’elenco dei prodotti in mostra presso l’EXPO 2015, dedicato
all’alimentazione.

Dopo i tanti
ringraziamenti a quanti hanno reso possibile l’avvio della bottega,
ha preso la parola il presidente di Libera: “Non ringrazio nessuno
– ha dichiarato Don Ciotti – perché abbiamo tutti fatto soltanto
il nostro dovere. Ognuno deve assumersi la propria quota di responsabilità
se vogliamo che le cose cambino. Serve un
impegno concreto a fronte delle tante e troppe parole
spese in favore della legalità”
.

“A parole
sono tutti sono d’accordo nel condannare la criminalità mafiosa

– ha ribadito quindi il presidente di Libera – ma da qui ai gesti
reali passa una enorme differenza. Non possiamo accontentarci dei risultati
pur importanti ma dobbiamo continuare su questa strada”.

Proprio le
parole di Don Ciotti costituiscono la migliore testimonianza della consapevolezza
delle fatiche e dell’impegno che ci sono voluti per portare a questo
straordinario risultato, conseguito in meno di un anno. Dal maggio del
2008, quando avvenne l’assegnazione del bene a Libera da parte dell’amministrazione
comunale, a ieri sono trascorsi pochi mesi, dedicati incessantemente
ai lavori di ristrutturazione, alla ricerca dei fondi necessari alla
copertura delle spese, alla diffusione della notizia per rafforzare
il presidio di legalità in un contesto quale quello della città di
Palermo. Oggi si apre una pagina nuova per Libera e per le cooperative
che ad essa fanno riferimento: la bottega che si affaccia sul salotto
buono di Palermo è un biglietto da visita straordinario, ma richiede
un impegno costante nel segno della qualità nella legalità. Un sfida
affascinante che, seppure faticosa, deve essere assolutamente vinta
per cambiare definitivamente lo stato delle cose.

La manifestazione
si è quindi chiusa con la musica dei Combo Mastas e di Otello, giovani
rapper che hanno riscosso un grande successo tra i più giovani presenti.
Un messaggio contro la scorciatoia della droga, un messaggio contro
i valori negativi che le mafie incarnano: parole e musica per dire che
anche in questo modo si combatte la battaglia per la giustizia, la battaglia
contro le mafie.

Prima di riuscire
a chiudere i locali della bottega, dando modo ai presenti e ai visitatori
di defluire, c’è voluta più di un’ora. In molti si sono fermati
per acquistare i prodotti delle cooperative.

Oggi si riapre,
la bottega di Libera a Palermo è ormai una realtà.

http://www.combostudio.it/

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