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Il racconto di una giornata speciale

Di Giuseppe Crapisi il . Sicilia

Era un negozio di abbigliamento che apparteneva al boss di Brancaccio Ienna, posto nella zona “In” di Palermo, a Piazza Castelnuovo n. 13, mentre oggi è diventata la Bottega dei sapori e dei saperi della legalità, dove, come dice bene l’insegna, da un lato saranno venduti i prodotti delle cooperative di Libera Terra, che lavorano nei terreni confiscati alla mafia, e dall’altro un luogo dove si possono acquistare libri, leggerli, fare eventi culturali, musica ecc….

Insomma un nuovo tassello che Libera aggiunge come risultato di riscatto contro la mafia. Non solo fare produrre, dando lavoro ai soci, i terreni confiscati alla mafia, ma anche riutilizzare un bene immobile nel centro di Palermo vendendo i prodotti e dando, non solo ai palermitani, ai turisti l’immagine della Sicilia che dice no alla mafia e che si riappropria dei propri diritti. All’ingresso si possono acquistare vini, tra cui il Placido dal nome del sindacalista corleonese Placido Rizzotto, miele, pasta e tanto altro. L’immobile è stato ristrutturato con una raccolta fondi lanciata da Libera a livello nazionale.

All’inaugurazione della bottega, 12 marzo 2009, tra gli altri hanno partecipato il sindaco di Palermo Diego Cammarata, il prefetto Giancarlo Trevisone, il questore Alessandro Marangoni, il comandante provinciale dell’Arma Teo Luzi e decine di studenti. In questa splendida giornata di sole palermitano non poteva mancare Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, che dopo avere scoperto l’insegna ha chiuso la giornata con una sua testimonianza. Ha parlato del concetto di corresponsabilità e cioè che tutti dobbiamo fare il nostro dovere e ha lanciato un monito ai tanti che fanno antimafia a parole. Ha detto che questo è un bene confiscato frutto del lavoro vero di giovani, che selezionati con bando pubblico, hanno realizzato delle cooperative che devono camminare con le proprie gambe. A parlato anche dell’altro appuntamento di Libera quello del 21 marzo a Napoli dove ci sarà la Giornata della memoria e dell’impegno che non è un evento, anzi l’impegno, ha sottolineato, deve essere 365 giorni l’anno. Mi è rimasto in mente un concetto da me condiviso infatti lui dice: “L’obiettivo non può essere la legalità ma la giustizia”.

 Ha ringraziato la magistratura e le forze dell’ordine per il lavoro quotidiano, ha concluso dicendo adesso tocca a noi il resto. Presenti anche i presidenti delle cooperative Faraone per la Placido Rizzotto, Gibiino per la Pio La Torre e Parisi per la Lavoro e non solo, i sindaci e il direttore Lucio Guarino del Consorzio Sviluppo e Legalità. Concludo con le parole con chi più tutti se lo merita, sto parlando di Umberto di Maggio responsabile di Libera Palermo che ha detto: “oggi è un giorno di festa ma deve esserci continuità, perché oggi ne ero certo della riuscita, mi auguro che il domani sia come oggi e che la gente non ci lasci sola”. Appuntamento adesso tutti al 21 marzo 2009 a Napoli ricordando anche lì che la bottega è stato uno dei passi più importanti verso quella splendida giornata di primaverile.

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