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Il coordinamento dei familiari delle vittime: presidente Napolitano il 21 marzo venga Napoli

Di Pietro Nardiello il . Campania, Dai territori

Si avvicina la XIV Giornata
della Memoria e dell’Impegno che quest’anno l’Associazione “Libera,
nomi e numeri contro le mafie”, insieme ad Avviso Pubblico organizzerà
a Napoli.Una giornata dal sapore particolare perché eccezionalmente
spalmata su tre giorni: il 19 marzo a Casal di Principe, per ricordare
il XV anniversario dell’assassinio di Don Peppe Diana, il 20 e il
21 a Napoli.

Questa mattina, invece, all’ordine
dei Giornalisti della Campania si è svolto un incontro che ha visto
protagonisti il coordinamento dei familiari delle vittime di criminalità,
i giornalisti della Campania, Don Luigi Ciotti, Geppino Fiorenza, Don
Tonino Palmese, referenti regionali, Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine
campano, Enzo Colimoro, presidente dell’associazione napoletana della
stampa e Enzo Iacopino, segretario nazionale dell’ordine nazionale
dei giornalisti.

Un incontro importante con
il quale si è praticamente sancito il taglio del nastro di questo importante
appuntamento che, come da sempre sottolinea Don Luigi Ciotti “non
deve rappresentare l’incontro di un solo giorno, ma il momento per
riflettere e per costruire per tutti gli altri giorni dell’anno una
comunità alternativa alla camorra”.

L’emozione che in mattinata
si è respirata all’Ordine è stata forte, intensa, diversa dal solito
perché il “21 marzo non è una semplice manifestazione, non è un
evento”.

Aldilà di tutti i significativi
interventi che via via si sono registrati è importante, però, segnalare
la lettera appello con la quale il coordinamento dei parenti delle vittime
della Campania richiederà al Presidente della Repubblica On. Giorgio
Napolitano di essere presente a Napoli “per stare insieme a loro”,
insieme a quei 500 familiari che per il primo giorno di primavera si
daranno appuntamento tra le strade del capoluogo partenopeo.

Una richiesta importante, significativa,
che rappresenta il bisogno di interloquire con le Istituzioni che in
Campania manca da troppi anni perché negli ultimi mesi, dopo aver fagocitato
e ribattezzato amaramente la Campania come Biutiful Cauntri, le baronie
hanno deciso di “Magnarsi Napoli”.

Il Coordinamento, fondato nel
gennaio del 2007, “proprio per unire le forze e mettere a disposizione
di studenti e cittadini le drammatiche esperienze, la forza di volontà
di affermare i principi di giustizia e solidarietà”, pare abbia voluto
dare una sterzata forte e precisa all’indifferenza che sembra aleggiare
intorno ai temi di una concreta lotta alla criminalità organizzata.

Sono il fratello di Giancarlo
Siani, moglie e figlia di Marcello Torre, marito e figli di Silvia Ruotolo,
papà e mamme di Gigi e Paolo di Pianura, parenti delle vittime della
strage del Treno Rapido 904, papà e mamma di Paolino Avella, di Alberto
Vallefuoco, Claudio Taglialatela, Dario Scherillo, Annalisa Durante.
Vorrebbero a Napoli il loro Presidente, ascoltare la sua voce, stringergli
simbolicamente la mano per continuare a  sperare che l’impegno
profuso insieme a quello della società civile e che il sacrificio dei
propri cari non sia stato inutile. 

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