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Festival internazionale del giornalismo

Da redazione il . Progetti e iniziative

È un’edizione dedicata al “coraggio dell’informazione” quella del Festival Internazionale del Giornalismo 2009, dal 1 al 5 aprile a Perugia. Al centro di diversi appuntamenti, infatti, sul ruolo del giornalismo nella lotta alla mafia e alla criminalità organizzata.

A partire dall’intervista di Bianca Berlinguer a Rosaria Capacchione, giornalista de Il Mattino e autrice del libro-documento L’oro della camorra, che svela come i boss casalesi siano diventati ricchi e potenti manager che influenzano e controllano l’economia di tutta la Penisola, da Casal di Principe al centro di Milano. Nel marzo 2008, durante il processo Spartacus, è stata minacciata di morte insieme a Roberto Saviano e al magistrato Raffaele Cantone. Da allora vive sotto scorta.

 

All’incontro dal titolo Contro le mafie: giornalisti, imprenditori e magistrati in prima linea partecipano Lirio Abbate giornalista ANSA sotto scorta, minacciato dalla mafia per essere sempre in prima linea con le sue inchieste contro la criminalità organizzata, unico giornalista presente sul luogo al momento della cattura del capomafia Bernardo Provenzano e primo a scrivere la notizia dell’arresto con tutti i particolari del blitz raccontati in diretta, Angelo Agostini direttore della rivista I Problemi dell’Informazione, Raffaele Cantone magistrato “anticamorra”, Peter Gomez inviato de L’espresso per cui negli ultimi anni ha seguito tutti principali scandali italiani su mafia, tangenti e corruzione, David Lane corrispondente del quotidiano inglese The Economist, esperto di mafia, corruzione e sistema giudiziario, temi di cui ha parlato nel libro del 2005 L’ombra del potere e di cui tratta in dettaglio nel libro in uscita ad aprile 2009 Into the Heart of the Mafia, Ivan Lo Bello Presidente Confindustria Sicilia e Alberto Spampinato, consigliere nazionale FNSI, che in questa occasione presenterà l’Osservatorio permanente dell’Informazione sui cronisti minacciati e che vivono sotto scorta in Italia, di cui è promotore congiuntamente alla Federazione Nazionale della Stampa e all’Ordine Nazionale dei Giornalisti. Offrire un punto di riferimento per tutti i cornisti che “maneggiano notizie scomode” in nome della verità e che vengono intimiditi con metodi violenti o censorii, e allo stesso tempo tutelare la memoria dei cronisti uccisi per avere fatto fino in fondo il loro dovere. Questi gli obiettivi dell’Osservatorio. Un organo che sappia dar voce al lungo corteo di vittime invisibili di oggi e che possa ricordare i giornalisti di ieri “uccisi dalla mafia e sepolti dall’indifferenza”.

 

Al festival parteciperà, inoltre, Petra Reski, corrispondente del quotidiano tedesco Die Zeit e autrice del libro Mafia, che le è valso il premio 2008 come reporter dell’anno. Per questo libro-inchiesta sulla più importante organizzazione criminale tedesca, la ‘ndrangheta calabrese, l’autrice ha subito intimidazioni, per cui oggi è costretta a vivere sotto scorta. Secondo i giornali tedeschi quello della Reski potrebbe essere un nuovo caso “Gomorra”. Ed è la conferma che mafia, camorra e ‘ndrangheta, sono talmente forti sul nostro territorio da poter essere forti in altre parti d’Europa.

 

Petra Reski prenderà parte al dibattito Globalizzazione e criminalità organizzata insieme a Piero Grasso Procuratore Nazionale Antimafia, il cui lavoro ha contribuito nel 2006 dopo anni d’indagine alla cattura di Bernardo Provenzano, e Francesco La Licata giornalista de La Stampa. Nato a Palermo, dove ha iniziato la sua carriera giornalistica, La Licata si è sempre occupato di mafia, giustizia e più in generale della problematica realtà siciliana e meridionale.

Giornalismo, tv e mafie è la sezione organizzata dall’Associazione Ilaria Alpi e Libera Informazione, che prevede incontri con registi e giornalisti in prima linea e la proiezione di docufilm di denuncia quali O’sistema di Ruben H. Oliva e Matteo Scanni, un’indagine sul meccanismo perverso della criminalità organizzata di Napoli, Doppio Gioco di Riccardo Mosca e Andrea Vicario, che mettono sotto inchiesta la zona grigia del potere, la collusione tra cosa nostra e i palazzi del potere di Roma, e L’ultima intervista a Paolo Borsellino di Jean Pierre Moscardo e Fabrizio Calvi, in cui Borsellino denuncia apertamente i legami tra la mafia e l’ambiente industriale milanese e del Nord Italia.

Ad un “eroe anticamorra” quale è stata Giancarlo Siani, la terza edizione del Festival ha dedicato il 3° concorso giornalistico Una storia ancora da raccontare, rivolto a giovani giornalisti, universitari e allievi di suole di giornalismo. Giornalista de Il Mattino ucciso a soli 26 anni in un agguato nel quartiere napoletano del Vomero la sera del 23 settembre 1985, Siani era un giovane cronista che scriveva pagine intrise di passione e di forza, pagine che con tenacia raccontavano verità troppo scomode. La sua vicenda ha ispirato l’ultimo lavoro di Marco Risi, che sulla sua storia ha realizzato il film Fortapasc, dal 20 marzo 2009 al cinema.

Alla premiazione prenderanno parte: Mario Orfeo (Direttore de Il Mattino) presidente della giuria, Paolo Siani, fratello di Giancarlo, Ottavio Lucarelli (Presidente Ordine dei giornalisti della Campania), Lirio Abbate (ANSA), Roberto Morrione (Direttore Libera Informazione). La cerimonia sarà introdotta da una lettura dedicata a Giancarlo Siani affidata a Rosario Esposito La Rossa, un giovane napoletano membro e fondatore dell’associazione di promozione culturale anticamorra Vo.di.Sca. (Voci di Scampia) e autore del libro Al di là della neve. Storie di Scampia, vincitore del Premio Siani 2008. Il libro è stato scritto dopo la morte di Antonio Landieri, cugino di Rosario, vittima “innocente” della camorra.

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