Web e informazione, questo è il momento
“E’arrivato il momento, il momento dei siciliani onesti, che vogliono lottare per un cambiamento vero, contro chi ha ridotto e continua a ridurre la nostra terra in un deserto abbiamo l’obbligo morale di ribellarci. Questa è la mia terra ed io la difendo e tu?”
Sono le prime righe del blog di Giuseppe Gatì scritte su www.lamiaterraladifendo.it dal giovane agrigentino scomparso poche settimane fa per un incidente sul lavoro. Era tra i più recenti blogger siciliani, balzato agli onori della cronaca nazionale per aver ridimensionato l’onorevole Vittorio Sgarbi davanti ad una telecamera.
Dentro quelle poche righe ci sono la natura e lo spirito che animano i blog siciliani. Tutti esprimono nei propri post un forte legame con il territorio sfociante quasi sempre nella sua difesa. Denunce pubbliche di aggressioni ambientale, nascite di associazioni antimafiose, rivendicazioni di diritti civili o spazi negati.
Molti sono nati sulla spinta di importanti battaglie ecologiche: comitatocontroletrivellazioni.tk spazio autogestito dal movimento che si oppone alle trivellazioni petrolifere nella Val di Noto; www.partinico.info voce del movimento ambientalista che si oppone, denunciandolo, all’indiscriminato inquinamento che produrrebbe La Distilleria Bertolino SPA di Partinico.
Dalle questioni ambientali alle lotte politico-sociali, spazi virtuali nascono per essere nodo di incontro e interconnessione tra blogger che condividono e propagandano una causa comune come avvenne per sostenere la candidatura di Rita Borsellino (Rita.splinder.com), diari virtuali che nascono per seguire precisi avvenimenti d’attualità come nel caso di “scrusciu” (www.scrusciu.blogspot.com). Quest’ultimo ci racconta della chiusura del blog di Carlo Ruta, primo caso europeo dove un ewriter viene silenziato da una sentenza di tribunale (www.accaddeinsicilia.net).
Dal territorio alla Rete e dalla Rete al territorio, ritorni interessanti proprio in questi giorni per esperienze che non si sono arrese. E’ il caso di Ad Est, la stella solitaria che racconta da sei anni Raffadali e la sua gente. Il blog (AdEstonline), “luogo di analisi, resistenza e speranza” è tornato in questi mesi a pubblicare alcuni numeri speciali e ha in cantiere la sperimentazione di nuove forme di comunicazione. A Ragusa (la notizia è proprio di questi giorni) nascerà “Il Clandestino” mensile d’informazione che muove i suoi passi dall’esperienza dell’omonima Associazione che lavora da anni sul quel territorio. Sarà redatto da giovani e meno giovani, con collaborazioni dalle varie città della provincia e diretto da Pippo Gurrieri.
Tante le storie che continuano ad esser seguite, con costanza, dalla rete. Come nel caso della disavventura di Pietro Milazzo, sindacalista e attivista dei diritti civili destinatario di un provvedimento restrittivo per esser stato “troppo attivo”; noi la continuiamo a seguire su Kom-pa.net. I blog diventano sempre più mezzo di diffusione, di controinformazione ma soprattutto producono informazione che viene spesso ripresa da altri media. Portano alla conoscenza pubblica fatti e avvenimenti che altrimenti non avrebbero nessuna copertura da parte dei “media ufficiali”. Si associa, spesso, all’attività informativa una attività di web activism: petizioni online, diffusione di banner, diffusione di documentazione e approfondimenti multimediale.
Una miriade i blog dediti a produrre e osservare l’informazione: riberaonline.blogspot.com, la controinformazione direttamente dalla provincia agrigentina; www.corleonedialogos.it e cittanuovecorleone.blogspot.com (quest’ultimo diretto dal giornalista/sindacalista Dino Paternostro) per raccontarci le vecchi e nuove sfide di Corleone; 095.bloglist.it per aprire al web l’altra faccia di Catania e fascioemartello.it, quella di Palermo.
Oltre al numero cresce il livello di sperimentazione. Con pochi mezzi, già alcuni blogger riescono a mettere in piedi canali web tv in grado di seguire un eventi in diretta (come il portale www.tempostretto.it). La rete dei blogger siciliani cresce e racconta l’altra Sicilia possibile.
Questi sono solo alcuni ma l’elenco per fortuna cresce sempre di più e dietro giovani e meno giovani che oggi, nonostante tutto, ci credono un pizzico di più perché la rete forse sta diventando quel dettaglio che gli editori monopolisti di giornali e radiotv, non avevano considerato.
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