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In cammino sui “Percorsi della Legalità” nel ricordo di Federico del Prete

Di Aldo Cimmino il . Campania, Dai territori

Si è svolto oggi l’incontro
con gli studenti dell’ Istituto tecnico commerciale “G. Filangieri”
di Frattamaggiore. Altri passi, che si sono uniti ai cento verso il
21 Marzo, sono stati compiuti in ricordo di Federico del Prete di cui
oggi ricorre l’anniversario della morte. L’evento è stato organizzato
dall’ Assessorato alla Pubblica Istruzione e “Libera associazioni,
nomi e numeri contro le mafie” e si inserisce nell’ambito degli
eventi denominati “I Percorsi della Legalità”.

La morte del sindacalista
frattese, ucciso dalla camorra a Casal di Principe il 18 Febbraio 2002,
ha segnato per i familiari di Federico, anch’essi presenti all’incontro,
l’inizio di un dolore interminabile. Lo stesso dolore che Raffaele
Sardo, intervenuto all’incontro, ha detto essere presente nell’Auditorium
della scuola gremito di giovani studenti. La sofferenza per un uomo
che, «in effetti non è stato un eroe – sottolinea Sardo – ma era
una persona normalissima»; di normalità ha parlato anche il sindaco
di Frattamaggiore, Francesco Russo definendo Federico Del Prete «un
martire della nostra terra» che vivendo normalmente ha perso la vita.

La sua esistenza è stata brutalmente stroncata dall’impegno contro
la camorra. Una responsabilità che come Del Prete pochi si assumono
perché, «quando la camorra colpisce tutti giriamo lo sguardo perché
pensiamo che il fatto non è il nostro» denuncia Andrea Pellegrino,
presidente dell’associazione “studenti napoletani contro la camorra”.

 Pellegrino riprende alcune parole dei passi del libro “La Bestia”,
di Raffaele Sardo, che sono stati letti durante la mattinata e che hanno
permesso di ricostruire il tragico momento dell’assassinio del sindacalista;
si sofferma sul “dramma che andava avanti”, il dramma di Vincenzo,
figlio di Del Prete, quello di Federico che stava morendo ma è anche
il dramma di tutti coloro che attendono la fine di questa storia criminale
perché «il cambiamento – ha detto Pellegrino – non arriva dall’alto
ma siamo noi» e lancia un appello, soprattutto ai ragazzi, a non tacere
e ad assumersi, ognuno il personale impegno di legalità e civiltà.
Sull’impegno, uno degli elementi fondamentali della giornata del 21
Marzo, parla anche Don Luigi Ciotti, presidente Nazionale di Libera.
«Per quello che è stato Federico – ha detto Ciotti – non so quali
parole si possono usare perché sono stanche le parole, so solo che
non si può più esprimere solidarietà ma dobbiamo nella ricerca della
verità sentirsi corresponsabili di quello che succede».

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