Arrestato a Palermo, reggente corso Calatafimi
Annatelli è indagato con l’accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione (era il reggente della famiglia di Corso Calatafimi ndr) e, secondo gli inquirenti, sarebbe molto vicino Giovanni Nicchi, altra primula rossa, capomandamento di Pagliarelli.
Nei giorni scorsi, proprio nelle zone di Corso Calatafimi e Pagliarelli, era stato rilevato un incremento degli atti intimidatori contro diversi negozi. Un segno tangibile delle presenza di Cosa Nostra sul territorio e che, dopo il colpo subito con l’operazione “Perseo”, stava nuovamente riorganizzando le proprie fila.
Dalle indagini emerge che Annatelli aveva anche partecipato alla famosa riunione del 14 novembre 2008 dove il boss di Bagheria Pino Scaduto si incontrò con i dissidenti guidati da Gaetano Lo Presti (tra i quali vi erano proprio Nicchi e Annatelli) riguardo la costituzione della nuova Commissione provinciale che sarebbe stata guidata da Benedetto Capizzi. Secondo il piano che prevedeva il processo riorganizzativo di Cosa Nostra, la famiglia di Corso Calatafimi nel futuro doveva essere affidata a Michele Armanno, suocero di Filippo Annatelli, ancora detenuto.
A scarcerazione avvenuta nelle intenzioni dei Capizzi c’era anche quella di destituire Nicchi dalla direzione del mandamento di Pagliarelli, affidandola proprio ad Armanno. “Corso Calatafimi uscendo lo zio Michele – commentava Sandro Capizzi in una riunione con Giuseppe Scaduto e Giovanni Adelfio – Armanno appena esce se lo sbriga lo zio Michele pure per tutto il resto del Pagliarelli. Noi a loro questo non glielo diciamo”. Potrebbe anche essere per questo motivo che Nicchi decise di appoggiare Lo Presti nell’opposizione all’ascesa dei Capizzi.
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