Sequestrato un ristorante a Vasto. «Aperto con i soldi della droga»
Un ristorante sulla panoramica Loggia Amblingh a Vasto è stato sequestrato questa mattina in un’operazione congiunta di carabinieri e guardia di finanza.
L’operazione è stata possibile grazie all’applicazione della legge 306 del ’92, quella varata per contrastare le organizzazioni delinquenziali di tipo mafioso e il riciclaggio di beni di origine illecita. E’ la prima volta che la legge viene applicata nel chietino. Il locale pubblico, secondo quanto emerso nelle indagini, è intestato a una società di cui fanno parte, tra gli altri, due indagati tuttora in carcere perchè coinvolti nell’operazione antidroga denominata ‘Zeus’ che, nei mesi scorsi, fece luce su un presunto traffico di stupefacenti tra la costa vastese e la Campania. Secondo gli inquirenti proprio quel ristorante fu acquistato in parte con i soldi della droga e per questo va chiuso. Il sequestro disposto dal Gip del tribunale di Vasto era stato chiesto dal procuratore capo della repubblica di Vasto, Francesco Prete. Questa mattina il comandante della polizia tributaria delle Fiamme Gialle di Chieti, il tenente colonnello Gabriele Miseri e il capitano dei carabinieri di Vasto, Giuseppe Loschiavo, hanno spiegato che due dei soci che gestivano il locale, Alessio Maccarone, 33 anni, di Vasto e Gaetano Milano, 30 anni, di Casalnuovo (Napoli), avrebbero immesso nel ristorante capitali di «dubbia provenienza». Il ristorante è stato affidato ad un curatore giudiziale ma non chiuderà i battenti: la procura già pensa di affidarlo, dopo l’eventuale confisca, ad una cooperativa di giovani.
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