41 bis: senato approva inasprimento
“Le nuove restrizioni del carcere duro del 41bis rappresentano un altro elemento nella strategia del governo di contrasto a tutte le mafie”, afferma, in una nota, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, aggiungendo che “con l’approvazione da parte dell’Aula del Senato, quasi all’unanimità, delle misure che inaspriscono il regime speciale di detenzione per i mafiosi, inserite del ddl sulla Sicurezza, il Parlamento ha, infatti, dato oggi una formidabile prova di compattezza in materia di lotta alla mafia”.
“Dopo il varo delle norme che hanno agevolato il sequestro e la successiva confisca dei beni anche al mafioso deceduto – prosegue il Guardasigilli – un altro importantissimo passo è stato compiuto nell’opera di disintegrazione dell’apparato mafioso, pericoloso e perverso paradigma di un vero e proprio anti-sistema. E’ motivo di grande soddisfazione constatare che la bontà e l’efficacia delle azioni di contrasto alla mafia, portate avanti da questo governo, siano state condivise e avvertite anche dai banchi dell’opposizione”.
“Con questo voto il Parlamento ha dato un fortissimo segnale al Paese di come il contrasto alla mafia, alla criminalità organizzata, fossero l’esigenza della convergenza fra tutte le forze politiche – ha detto il presidente del Senato Renato Schifani -. La presidenza non può che compiacersi della quasi unanimità di questo voto”.
Sono state introdotte ”norme – spiega il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri – che quando entreranno in vigore impediranno le decisioni incredibili che sono state assunte anche recentemente, sottraendo al carcere duro pericolosi boss della criminalità organizzata. Dal Senato – aggiunge – viene un forte messaggio per la legalità e per la lotta alla mafia”.
Soddisfazione è stata espressa anche dall’opposizione. “Il Pd è soddisfatto – sottolinea Giuseppe Lumia, membro della Commissione Antimafia -, il 41 bis deve essere rigoroso nelle norme ed efficace nella gestione. Il 41 bis è una norma indispensabile, di cui il nostro Paese non può fare a meno. Abbiamo avanzato una proposta rigorosissima, in grado di colpire le organizzazioni mafiose e i boss che dalle carceri continuano a comunicare con l’esterno per dare indirizzi sugli omicidi da compiere, sulle estorsioni da effettuare, sugli appalti da truccare e sui politici con cui colludere”.
Per i senatori dell’Udc Gianpiero D’Alia e Salvatore Cuffaro: “Il tema del 41bis è stato affrontato in un giusto clima di dialogo fin dai lavori in commissione: sul contrasto alla criminalità organizzata non possono esistere bandiere, e oggi il Parlamento ne ha dato una chiara e responsabile dimostrazione”.
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