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La memoria delle vittime innocenti di camorra
A Miano nido intitolato ad Attilio Romanò.

Di Aldo Cimmino il . Campania, Dai territori

È stato intitolato ad Attilio Romanò, vittima innocente della camorra, un asilo nido a Miano, quartiere della periferia nord di Napoli. In una piccola stanza dell’asilo comunale, gremita di gente che ha partecipato gomito a gomito, si è svolto stamane l’evento, alla presenza dei familiari di Attilio, di Don Luigi Ciotti, dei rappresentanti del Comune di Napoli, della settima municipalità e della Regione Campania. Uno dei cento passi verso il ventuno marzo, quello compiuto questa mattina,  è stato dedicato ad un «martire della nostra terra» come lo ha definito il sindaco Iervolino. Una vittima, Attilio Romanò, che fu colpita per errore, il 24 gennaio 2005, nel pieno della  faida di Scampia,  al quale ancora non è stata resa giustizia in quanto le relative indagini sono state archiviate.

Ma non è stata archiviata la memoria che vuol dire impegno specialmente quello che si è assunto il nido, ora dedicato ad Attilio Romanò, di essere soprattutto un luogo di riflessione e di formazione delle coscienze e di sensibilizzazione alle tematiche della legalità. Lo paragona, Luigi Ciotti, ad una scuola di Amburgo nella quale una lapide ricorda  il sacrificio di venti bambini usati dalle SS come cavie per esperimenti medici: “qui sosta in silenzio, ma quando ti allontani parla”. «Di fronte al nome di Attilio Romanò – dichiara Don Ciotti – siamo tutti  invitati a sostare in silenzio ma quando ce  ne andiamo siamo tutti chiamati a parlare…». Il presidente nazionale di Libera lancia un appello alla denuncia contro la violenza, la sopraffazione e contro la camorra ma anche alla denuncia per la legalità, che si realizza nell’impegno di tutti a fare la propria parte e ricorda Norberto Bobbio che affermava che la democrazia vive di buone leggi e di buoni costumi.

Ed è buon costume quello di riscattare le tante vittime della camorra e non solo, attraverso la memoria che vuol dire sporcarsi le mani, non a parole ma con i fatti. «Le grandi opere – afferma il sindaco Iervolino – partono dall’impegno anche di un singolo quartiere, che è pur sempre una comunità e come tale ha una forza espansiva in grado di coinvolgere la società civile tutta». Intervengono anche gli studenti della scuola Salvo D’Acquisto, con la lettura di una poesia scritta da Attilio, intitolata “Gabbiano”; “decisi nel loro cammino” recita un verso della poesia, così come sono gli uomini e le donne impegnati nel cammino verso la legalità.

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