Assisi chiama Gaza e Gerusalemme
C’era il desiderio di fare qualcosa per la pace negli occhi della gente che ha partecipato all’assemblea di Assisi sabato scorso. E non solo negli occhi dei soliti pacifisti! C’erano anche politici e famiglie e amministratori locali e tanta tanta gente comune. Avevano negli occhi il desiderio della pace e rifiutavano di lasciarsi schiacciare dai discorsi sapienti e dosati di chi disserta mentre Gaza brucia. Era gente che non voleva capire ragioni di fronte al genocidio che si consumava perché voleva contribuire a salvare il più alto numero possibile di vite umane. Sono tre le proposte concrete che quella folla ha accolto: costituire in ogni città un comitato tra enti locali e associazioni per la pace in Medio Oriente per informare, sensibilizzare e promuovere politica e solidarietà; partecipare alla campagna “Diamo un futuro ai bambini di Gaza” per raccogliere fondi per aiuti umanitari; preparare una missione di pace composta da migliaia di persone per invadere pacificamente Gerusalemme. Sono in molti a coltivare il sogno (e la proposta!) di voler trasferire la sede delle Nazioni Unite da New York a Gerusalemme. Il miracolo del silenzio delle armi in Gaza si sta realizzando, nessuno può proibirci ora di sognare oltre.
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