In manette “il re dei videopoker”
rapporti con ‘ndrangheta e politica
La Guardia di finanza ha arrestato a Reggio
Calabria l’imprenditore Gioacchino Campolo, 70 anni, soprannominato “il
re dei videopoker”. L’accusa è di trasferimento fraudolento di valori.
A Campolo sono anche stati sequestrati beni immobili per un valore di
oltre 35 milioni di euro: si tratta di oltre quaranta fra appartamenti
e terreni a Reggio Calabria. Altri due appartamenti di lusso, sempre di
proprietà di Campolo o a lui riconducibili, sono stati sequestrati a
Roma e a Parigi. Insieme a Campolo sono stati arrestati la moglie e il
figlio dell’imprenditore, Renata Gatto, di 60 anni, e Demetrio Campolo,
di 27 anni, entrambi ai domiciliari.
Campolo avrebbe avuto rapporti anche con ambienti politici ed
istituzionali di Reggio Calabria, oltre che con settori della
criminalità. Già lo scorso luglio gli erano stati sequestrati beni per
un valore di 25 milioni di euro. Dalle indagini era emerso, tra
l’altro, che uno degli immobili sequestrati, l’ex Teatro Margherita,
era stato utilizzato come segreteria politica nel corso delle campagna
per le elezioni amministrative dall’attuale Sindaco di Reggio Calabria,
Giuseppe Scopelliti. In un altro immobile di Campolo, inoltre, si trova
la sede del Tribunale di sorveglianza di Reggio Calabria.
L’ipotesi che viene fatta dagli investigatori, inoltre, è che Campolo
abbia utilizzato la sua attività imprenditoriale, con decine di milioni
di euro movimentati ogni anno, per mettere in atto operazioni di
riciclaggio in favore di alcune cosche della ‘ndrangheta.
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