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“Miguel correrà con noi”

Di no. fe. il . Lazio

Parole in corsa, emozioni che fanno il giro del mondo e lo raccontano in un solo gesto. Dentro tutto questo c’è la “Corsa di Miguel, la gara su strada che ormai da dieci anni unisce sport e cultura, diritti e storie, Italia e Argentina, per ricordare un passato ancora invisibile e dimenticato. La conferenza stampa di presentazione oggi a Roma è stata già la prima tappa di un percorso che porterà ai blocchi di partenza domenica 18 gennaio, sportivi, atleti, ragazzi e chiunque voglia ricordare Miguel, sportivo desaparecido argentino.

 Miguel Benancio Sanchez era un ragazzo argentino, innamorato dell’atletica e della vita, un poeta. E poi anche un imbianchino e un impiegato di banca che lavorava di giorno e studiava la sera per diventare professore di educazione fisica. Un sogno interrotto all’età di 25 anni quando lo sequestrarono in casa sua, nella periferia sud della Gran Buenos Aires. Miguel è solo uno dei 30.000 desaparecidos dell’ultima dittatura militare argentina (1976 – 1983; 500 i bambini scomparsi, ad oggi 96 quelli rintrovati) la sua storia e i suoi sogni sono diventati un simbolo per non dimenticare quello che è accaduto e – come ha sottolineato Estella Carlotto (presidentessa delle “Nonne di Plaza De Mayo”)  – continuare a lottare perché “la storia possa essere scritta con le parole giuste”.  Testimone di questa tragedia, Estella sottolinea come  questo decimo appuntamento continui anche a rinnovare il profondo legame che c’è fra questi due paesi e le storie della loro gente.

La corsa di Miguel è promossa dal Club atletico centrale con la collaborazione dell’associazione Libera e il patrocinio dell’Ambasciata Argentina, il contributo dell’Ufficio centrale e dell’assessorato allo sport del Comune e della provincia di Roma, con l’appoggio fra gli altri,  del Coni, del II Municipio e dell’istituto di credito sportivo. Il prossimo 18 gennaio a correre per  Miguel saranno in tantissimi: 600 le società sportive coinvolte sul territorio per un totale di 24 nazionalità rappresentate. I partecipanti correranno indossando le magliette che per questa edizione sono state realizzate da una cooperativa sociale della Chiesa di Santa Cruz a Buenos Aires. Questa chiesa è un luogo che porta subito alla mente la storia di due suore che li dentro sono state sequestrate come Miguel, scomparse come lui  e i loro corpi ritrovati nelle acque dell’Oceano. “Scegliere proprio questa cooperativa – dichiarano gli organizzatori –  è ancora una volta un motivo di orgoglio e speranza”.

Non solo una giornata per ricordare i 30.000 desaparecidos ma un percorso che coinvolge gambe, testa e cuore. Tante infatti le iniziative nella capitale collegate alla Corsa. Primo appuntamento “Lo Sport è un romanzo”  Festival di Letteratura sportiva che si terrà il prossimo 17 gennaio, a seguire giorno 19 invece un momento per la musica ed il teatro. Dal 2000 infatti proprio in Argentina è nato un progetto itinerante – Teatro dell’identità –  che ha come obiettivo quello di utilizzare il linguaggio del teatro come luogo della memoria e del racconto di questa tragedia che come sottolinea la presidentessa delle Nonne di Plaza de Mayo – è universale, appartiene a tutti”.

La corsa come simbolo, lo sport come luogo, la cultura come mezzo per diffondere queste storie, per chiedere giustizia e non smettere di cercare. Il prossimo 18 gennaio saranno in tanti a correre per i 30.000 Miguel dei quali a distanza di decenni non sappiamo ancora nulla. E Miguel correrà con loro. Perché non ci sono dittature che possono annullare  storie se c’è una società “responsabile” che decide di non smettere di raccontarle.   

Per maggiori informazioni visita il sito internet www.lacorsadimiguel.it e www.libera.it

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