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1984/2009 – Non è finita la lotta di Giuseppe Fava

Da U CUNTU il . Dai territori

Si può fare un giornale nella  periferia più disgraziata di Catania,  dando finalmente una voce a chi non  ha parlato mai? Si può fare un quasiquotidiano  in rete, con una redazione  tutta di studenti? E una radio libera, in  rete? E nel quartiere cosiddetto  “mafioso”, quello che la città perbene  considera perduto, può esserci uno  spazio anche’esso libero, e un giornale?  E che cosa ci vuole per impaginarlo?  Programmi costosissimi e complicati,  oppure esistono anche modi facili ed  economici? O ancora la free-press,  quella distribuita gratis ogni settimana:  non è possibile a Catania, davvero? E  un magazine di qualità, a colori, con  firme di tutt’Italia: è vero che qui non si  può proprio fare? 

Tanti anni dopo la morte di  Giuseppe Fava, è davvero finita la  storia dei Siciliani? Del giornalismo  che Fava ci ha insegnato, insieme coi  ragazzi che hanno creduto in lui?  Davvero non ci sarà mai altro che  bavaglio, nella città dove Giuseppe  Fava ha inventato il giornalismo di  domani?  Catania, sembrerebbe, è una città  senza Giuseppe Fava. C’è un giornale  soltanto, e non è amico suo (nè della  verità, nè dei cittadini). Anche il  giornale “del continente” qui viene  censurato: non solo “La Sicilia” tace su  tante cose, ma anche “Repubblica” esce  senza cronaca siciliana, per non dare  fastidio. Eppure… 

Eppure, alle domande di sopra,  qualcuno ha già iniziato a rispondere.  “La Periferica” esce da più di un anno,  e trova persino pubblicità fra i  negozianti di Librino (non a caso ora  stanno tentando di strangolarla: ma  ormai è troppo tardi). “Step1”, il  giornale degli studenti in rete, è una  palestra di giornalismo innovativa nel  panorama italiano. A San Cristoforo c’è  un giornale libero, “I Cordai”, e un  grande spazio di ritrovo, il  “Gapannone”. 

Un giornale oggi si può impaginare  in modo svelto e facile, e senza una  lira: l’ha dimostrato il gruppo di  “UCuntu”, e come loro si può fare  dappertutto. C’è un settimanale  gratuito, si chiama “Catania Possibile”  e pubblica inchieste che non ci sono  altrove. Un rivista di qualità, di  prestigio nazionale? Si può fare anche  quella, e l’ha dimostrato “Casablanca”.  E “Girodivite”, e “Isola Possibile”? E  l’elenco potrebbe continuare ancora. 

Vogliamo che tutte queste  risposte comincino a interagire fra  loro. Abbiamo lavorato moltissimo, in  questi due anni. Adesso, cominceremo  a coordinarci. Chi ha fatto cose buone  venga e le insegni agli altri, ed impari  da loro. Scambiamoci le esperienze,  questa è la strada. Chi ha detto che non  si può fare informazione a Catania?  Noi l’abbiamo fatta, la facciamo ogni  giorno, ognuno nel settore suo. Quando  saremo tutti insieme, saremo più forti  di qualsiasi bavaglio. Il 5 è solo l’inizio  della strada: c’incontreremo ancora  diverse volte, in questo mese.  Vogliamo ricordarlo così,  Giuseppe Fava. Senza grandi parole,  credendo in quel che ha detto, facendo  il suo mestiere. 

La Periferica, I Cordai, Step1,  UCuntu, Casablanca,  Catania Possibile, Isola Possibile,  Girodivite, Itacanews, Argo,  Liberainformazione

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