La regione Lazio per la pace
Ogni tanto una buona notizia, direbbe la cara Gabbanelli di Report.
Nella direzione giusta. Costruire una cultura della pace e non soltanto
intervenire in modo estemporaneo. Garantire continuità all’impegno e
non limitarsi a rincorrere l’ennesima emergenza. Costruire politiche e
non limitarsi a fare politica. La Regione Lazio ha approvato una legge
il cui titolo racchiude una sfida e un impegno: Promozione ed
attuazione delle iniziative per favorire i processi di disarmo e la
cultura della pace. La Regione Lazio assume questo impegno “nell’ambito
delle proprie competenze e in coerenza con i principi di pace, – si
legge nel primo articolo – di coesistenza pacifica, di giustizia,
ripudio della guerra quale strumento di offesa alla libertà degli altri
popoli e quale mezzo di risoluzione delle controversie internazionali,
sanciti nel proprio statuto, dallo statuto delle nazioni unite e dalla
costituzione della repubblica italiana” (art. 1).
Ce n’è a sufficienza per prevedere tutti gli sforzi necessari per
sostenere attività, iniziative, percorsi… nella direzione giusta.
Quella della pace. Sarebbe bello se chi legge provasse a proporre (dal
basso) la stessa formula anche per la propria regione.
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