Corleone in cammino con la Carovana
E’ da qui che è partita qualche anno fa la Carovana Antimafie ed è da qui che oggi è ripassata! Quest’anno è partita da Belluno per fermarsi qui in Sicilia, a Comiso, e vede, anche quest’anno come protagonisti, tre importanti associazioni unite per combattere la mafia: Libera, Arci e Avviso Pubblico. L’incontro si è svolto all’interno dell’aula consiliare del Comune di Corleone durante il corso della mattinata e vi hanno partecipato, oltre al Sindaco e ad alcuni assessori e consiglieri comunali, anche l’Onorevole Rita Borsellino e altri ospiti, rappresentanti di varie associazioni. Inoltre, hanno partecipato alcuni ragazzi dell’Istituto Don Giovanni Colletto e altri cittadini corleonesi. Durante il corso della mattinata si sono affrontati vari temi ai quali si è discusso insieme, dando vita ad un dibattito davvero costruttivo. Ovviamente, il tema principale era l’Antimafia.
Antimafia che, tutti d’accordo, bisogna fare piuttosto che dire. Antimafia che, oggi, possiamo fare con tutti i mezzi che vogliamo e che ancora, purtroppo, non viene presa molto sul serio da tutti. Molto toccante l’intervento del Sindaco Antonino Iannazzo, che ha constatato che a Corleone, ultimamente, qualcosa si è mosso e continua a muoversi. Altrettanto interessante, come ogni intervento del resto, la testimonianza di Rita Borsellino, la quale ha sentito molto da vicino la crudeltà della mafia, per cui non si è fermata ma ha portato avanti il sogno del fratello Paolo.
Quello che, però, ha smosso un po’ più le coscienze di tutti noi ragazzi presenti è stato l’intervento di Umberto di Maggio, di Liberainformazione Palermo, che ha parlato del legame interdipendente tra “formazione” ed “informazione”, di un mezzo informativo come strumento di educazione e formazione delle personalità e delle menti di tutti noi. Ha parlato di una semplice “penna” come mezzo pericoloso ai mafiosi, perché è la penna che fa paura, la penna usata contro di loro, per denunciarli e informare la gente del loro operato quotidiano, non le sbarre o le carceri. Ha parlato di un’informazione che va sempre più crescendo all’interno delle scuole e delle associazioni, di piccoli giornali locali e piccoli giornalisti che potranno diventare grandi giornalisti che non hanno paura di scrivere quello che pensano e quello di cui sono sicuri.
Sono stati ricordati, inoltre, vittime della mafia come Verro, Rizzotto, Peppino Impastato, Giuseppe Fava, Falcone e Borsellino. Da ogni intervento abbiamo imparato molto. Quella di oggi è una giornata da ricordare perché oggi, con le nostre parole e i nostri pensieri abbiamo fatto antimafia…Parole e pensieri che dovranno diventare fatti e dovranno farsi avanti insieme a questa carovana antimafia che non è venuta a farsi una passeggiata ma a farsi punto di partenza per un radicale cambiamento culturale.
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