NEWS

L’Agenda dell’antimafia 2009

Di Salvatore Mugno il . Sicilia

“Ricordati di ricordare / coloro che caddero / lottando per costruire / un’altra storia / e un’altra terra // ricordali uno per uno (…)” è un brano della poesia-preghiera-memoriale, opera dello studioso Umberto Santino, con cui si apre e si chiude la nuova edizione de “L’agenda dell’antimafia 2009”, appena uscita per i tipi di Di Girolamo Editore (Trapani), a cura di Anna Puglisi e dello stesso Santino, direttore del Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato” di Palermo.

Il tema principale di quest’anno è: “Le donne tra mafie e antimafia, subalternità e liberazione”. La scorsa edizione era invece prevalentemente incentrata sulle lotte popolari per la democrazia. L’Agenda contiene, comunque, molti materiali di carattere generale sulla mafia e delle note che riguardano anche i caduti nelle repressioni al tempo dei Fasci siciliani, alcuni delitti di tipo terroristico e l’abbattimento dell’aereo nel mare di Ustica nel 1980.

Tra gli interventi che accompagnano l’opera, vi è anche una breve presentazione di Franca Imbergamo, pubblico ministero nei processi per l’omicidio di Peppino Impastato, che, dopo aver delineato l’esemplare ritratto di Felicia, madre di Peppino, sottolinea: “(…) la Giustizia ha molto da imparare da donne come Felicia, che hanno saputo tenere la schiena dritta (…). Non di rado, infatti, la storia della lotta alla mafia è pesantemente condizionata da calcoli di potere, di opportunità, da quell’atteggiamento apparentemente smaliziato, nella sostanza vigliacco, di coloro che antepongono il proprio interesse al compimento del loro dovere. Il coraggio di Felicia, invece, era anche generosità, amore per la vita degli altri; mi piace pensare che sia questo il segreto dell’impegno civile di tante donne”.

Se, ad esempio, si apre il volume nella pagina del 5 gennaio ci si imbatterà nella luminosa figura del giornalista e scrittore Giuseppe Fava, assassinato a Catania nel 1984: romanziere, commediografo, direttore del “Giornale del Sud” e poi del mensile “I Siciliani”, è stato tra i primi ad aver “denunziato, in pieno isolamento, la presenza della mafia a Catania e i suoi collegamenti con imprenditori e politici”. Molti dei giornalisti siciliani (e non solo loro) oggi quarantenni e cinquantenni in lui videro un autentico maestro.
Il 9 febbraio, invece, ci ricorda che nel 1954, nel carcere palermitano dell’Ucciardone, morì avvelenato il bandito Gaspare Pisciotta, che faceva parte della banda Giuliano e: «Aveva più volte dichiarato che avrebbe fatto rivelazioni sui rapporti tra banditismo, mafia e istituzioni».

Il 29 agosto ci riporta alla memoria la tragica uccisione, a Palermo, dell’imprenditore Libero Grassi, titolare dell’azienda tessile Sigma: “Si era rifiutato di pagare il pizzo e aveva denunciato pubblicamente gli estorsori. Aveva suscitato l’interesse dei mezzi di informazione, scarsa solidarietà (a un’assemblea per sostenere la sua azione avevano partecipato trenta persone) ed era stato isolato dagli altri imprenditori e dalle Associazioni imprenditoriali. (…). Condannati i mafiosi della famiglia Madonia”. L’Agenda, insomma, è un vero pro-memoria della spesso triste storia di una parte d’Italia che, ancora oggi, deve far fronte alle devastazioni operate dalla criminalità organizzata, con la complicità della cattiva politica e, spesso, del silenzio delle comunità.

Rosa Laplena, in un contributo sui beni confiscati, incluso nell’Agenda, sottolinea il fondamentale apporto delle donne nella lotta contro le mafie, sostenendo che: “(…) il rifiuto dell’azione violenta è il valore portante su cui si basa lo specifico dei movimenti femminili”. La pubblicazione, corredata da interessanti materiali iconografici e da rare foto d’epoca, si è avvalsa anche del sostegno di Addiopizzo, Arci Sicilia, Banca Etica, Centro di servizi per il volontariato di Palermo, Comune di Gela, Consorzio Oscar Romero, Consorzio Ulisse, Sportello legalità della Camera di Commercio di Palermo.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link