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A Vibo Valentia la Carovana intitola nove vie alle vittime di mafia

Di Tiziana Barillà il . Calabria, Dai territori

È la mattina
del 19, mentre nel quartiere Feudotto di Vibo si aggirano ragazzi con
in mano i palloncini colorati della Carovana. Siamo a Vibo la città
dei “record” come la definisce Forgione nell’ultima relazione
della Commissione Antimafia, eppure si respira un’aria diversa, pulita.

Intorno alle
10,00 il Sindaco Franco Sammarco taglia il nastro, inaugurando così
le vie dedicate alle vittime di mafia: Via Falcone, Via Borsellino,
Via Gen. Dalla Chiesa, Via Scopelliti, Via Fava, Via Don Puglisi, Via
Livatino, Via Mettarella e Via Pio La Torre ogni indicazione stradale
porta la dicitura “vittima di mafia”. È la prima volta, secondo
il Sindaco, che un’amministrazione decide di concentrare in un unico
quartiere tanti segni, questo perché “vogliamo dare un segnale forte”.

Presenti anche
le Autorità, tra cui il Prefetto e gli esponenti delle Forze dell’Ordine,
della Provincia di Vibo e del vicino Comune di Tropea, ma soprattutto
le due speciali lettrici che hanno dato il via a questa giornata leggendo
gli art. 6 e 7 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e l’art.
41 della Costituzione. Sono la giovanissima Maria Concetta Grasso figlia
di un testimone di giustizia e Maria Rita Ruello figlia della vittima
dei reati di usura ed estorsione Nello Ruello.

Un momento
forte che si è ulteriormente accentuato quando, tra il cemento delle
nuove costruzioni, è stato piantato un albero di ulivo, simbolo di
pace per eccellenza, il tutto scandito dalle parole di Don Peppino Fiorillo
e Tonino Vattiata. Una giornata di speranza che ha proseguito il suo
cammino nel pomeriggio con un incontro di studio, presso la Biblioteca
Comunale sul tema “Racket, usura e testimoni di giustizia. Diritto
alla sicurezza e alla libera impresa”
con la partecipazione
del Prefetto Sodano, del Procuratore di Vibo Spagnuolo, del Dott. Manzini
della DDA di Catanzaro, con Bruni della CGIL, Don Fiorillo di Libera
Vibo e della Dott.ssa Palma, commissariato antiracket.

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