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Crisi mercati. Lo Bello: c’è rischio ‘scalate mafiose’ ad aziende

Fonte: Apcom il . Sicilia

Con la crisi dei mercati finanziari esiste il rischio reale che la mafia si avvantaggi per tentare di scalare il capitale diverse aziende. Ne è convinto il presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, che osserva come “i valori in Borsa stanno scendendo con la crisi e proprio ora le società rappresentano un affare ghiotto per la mafia”. Secondo Lo Bello, in un periodo di crisi finanziaria la mafia punterà anche “agli investimenti esteri. Per questo, occorrerà un maggiore monitoraggio dei paradisi fiscali per frenare il flusso dei denari riciclati all’estero. Al Sud, infatti, è più difficile riciclare questo denaro perchè in questo momento c’è una forte attenzione dello Stato”.

Durante la registrazione della trasmissione Economix di Rai Educational, in onda venerdì, il presidente degli industriali siciliani ha spiegato che la crisi dei mercati “morde di più al Sud dove l’economia è più debole”. Esiste un doppio rischio secondo Lo Bello: “Quello dell’usura – ha detto – perchè la mafia ha una grande liquidità ed ora c’è più richiesta di credito sommerso; e c’è anche il rischio che molte aziende deboli, costrette altrimenti a chiudere, vengano salvate dai capitali mafiosi”. Un elemento, questo, che spiega anche il fatto che ci siano meno aziende che pagano il pizzo perchè sono già passate nelle mani della mafia.

La Confindustria Sicilia sta “monitorando attentamente tutte le realtà aziendali. Ma è necessario – ha sottolineato Lo Bello – che le stesse imprese si impegnino di più nei processi di verifica degli illeciti, per favorire la collaborazione con lo Stato. La Magistratura e le Forze dell’ordine stanno facendo bene il proprio mestiere, ma se tutti collaborassero di più avremmo risultati inimmaginabili. Per questo dico che si può fare di più”.

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