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Avviso Pubblico risponde al Ministro La Russa sul tema della vendita dei beni confiscati

Andrea Campinoti * il . Interviste e persone

Questo è il testo che il presidente di Avviso Pubblico, dottor Andrea
Campinoti, ha inviato al Corriere della Sera e ai principali quotidiani
nazionali in risposta all’intervista rilasciata in data odierna dal
Ministro della difesa Ignazio La Russa e intitolata “Misure straordinarie contro la mafia”.

In riferimento all’intervista del
Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, pubblicata in data odierna dal
Corriere della Sera con il titolo «Misure straordinarie contro la
mafia» intendiamo esprimere alcuni precisi pensieri.

Ci
rassicura sentire il Ministro affermare che lo Stato non lascerà soli
gli imprenditori che hanno deciso di non pagare il pizzo alle
organizzazioni mafiose in Sicilia e che il suo collega Ministro
dell’Interno, Roberto Maroni, considera la lotta alla criminalità un
punto centrale della sua azione politica.

Ci
lascia perplessi, invece, l’invocazione rivolta al Parlamento e al
Governo di adottare misure straordinarie per lottare contro le mafie e,
in particolare, quella di vendere i beni confiscati alle stesse.

La
vera questione, parlando di una concreta lotta alle mafie, non è quella
di vendere i beni confiscati alle mafie, come asserisce il Ministro –
se li ricomprerebbero i mafiosi tramite prestanome – ma quella di
accelerare il passaggio della titolarità e dell’uso di questi beni
dalle mani dei criminali a quelle degli enti locali e delle
associazioni per un loro utilizzo sociale, come previsto dalla legge
109/96, approvata all’unanimità dal Parlamento, dopo la raccolta di un
milione di firme da parte dell’Associazione Libera. È grazie a questa
legge, ad esempio, se tra due settimane a Plati (Rc), la nuova sede
della caserma dei Carabinieri sarà inaugurata in un bene confiscato
alla ’Ndrangheta ed è grazie alla stessa legge se centinaia di giovani
hanno trovato un lavoro vero nelle cooperative del circuito
Libera-Terra coltivando terreni confiscati ai boss.

Al
Ministro chiediamo di impegnarsi in un preciso compito: egli si adoperi
per la creazione di un’Agenzia nazionale che si occupi in maniera
specifica della gestione e dell’utilizzo dei beni confiscati, come
scritto nella Relazione finale della Commissione parlamentare antimafia
della XV legislatura, votata all’unanimità, e come affermato anche
recentemente dal Ministro Maroni. Questo è quello che in questi giorni,
durante la Carovana nazionale antimafie dedicata a
Mafia, sicurezza e razzismo,
con un preciso appello (leggibile e sottoscrivibile sul sito
www.avvisopubblico.it) Avviso Pubblico, Libera e Arci chiedono al
Parlamento e al Governo.

 

* presidente di Avviso Pubblico

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