Estorsioni: maxi processo clan, a giudizio boss Lo piccolo
Maxi processo contro le cosche palermitane: 16 rinvii a giudizio, 12
istanze di patteggiamento e 51 richieste di abbreviato. Il procedimento
di Palermo, contro 79 imputati, riunisce 2 tranches delle operazioni
Addiopizzo. A giudizio, tra gli altri, andranno i capimafia di San
Lorenzo Salvatore e Sandro Lo Piccolo, il boss Massimo Troia e il
titolare della catena Eurospin Giovanbattista Giacalone, accusato di
favoreggiamento.
L’udienza, che si celebra nell’aula bunker del carcere
Ucciardone, che ospitò il primo maxi processo a Cosa Nostra, vede, per
la prima volta, una massiccia presenza di commercianti vittime del
racket costituiti parte civile.
In aula anche il sottosegretario
all’Interno Alfredo Mantovano che ha sottolineato “l’importanza della
presenza del Governo accanto ai tanti commercianti che hanno
denunciato” e il commissario nazionale antiracket Giosué Marino che,
per la prima volta, chiederà di costituirsi parte civile. Chiederanno
di partecipare al processo anche le associazioni di categoria, Sos
Impresa, la Federazione italiana antiracket e il Comitato Addiopizzo, e
la provincia di Palermo.
Chiederà di costituirsi parte civile contro le cosche anche il Comune di Palermo. I ragazzi del comitato Addio Pizzo hanno sollecitato la presenza del sindaco di Palermo, Diego Cammarata, in
aula come “gesto simbolico a dimostrazione della vicinanza
dell’amministrazione alle vittime delle estorsionì”.
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