Inammissibile pubblicazione lettera di Santapaola su La Sicilia
“Il capomafia catanese Vincenzo Santapaola, detenuto in un carcere di massima sicurezza con il regime del 41 bis, ha trovato il modo per aggirare l’isolamento e farsi beffe della giustizia grazie alla disponibilita’ del quotidiano locale La Sicilia, che oggi ha pubblicato, in bella evidenza, una sua lunghissima lettera dal carcere”.
Ad affermarlo, l’onorevole Claudio Fava, coordinatore nazionale di Sinistra Democratica. “Quella lettera – prosegue Fava – entra nel merito di indagini aperte e di testimonianze raccolte dai magistrati e possiede un eclatante carattere intimidatorio: eppure il direttore de La Sicilia, Mario Ciancio, non si e’ fatto scrupolo di pubblicarla senza una riga di commento”.
“Un atto di subalternita’ grave, in violazione della legge che per Santapaola, come per il padre Nitto, prescrive l’assoluto isolamento carcerario. Ancor piu’ grave – conclude l’ononorevole – perche’ si consuma grazie alle cortesie di un giornale siciliano, in una terra che ha gia’ contato otto giornalisti ammazzati dalla mafia: uno di loro, certamente, per opera della famiglia Santapaola”.
MAFIA: DAP, INDAGINI SU LETTERA DI SANTAPAOLA JR
ROMA – “In ordine a quanto apparso sul quotidiano ‘La Sicilia’, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria comunica che sono in corso gli opportuni accertamenti per verificare con quali modalità sia stato possibile che la lettera di una persona detenuta al 41 bis sia stata pubblicata sul quotidiano”. Lo rende noto il Dap dopo la pubblicazione della lettera del boss catanese, Vincenzo Santapaola, stamani sul giornale. Vincenzo è figlio di Nitto Santapaola, 70 anni, padrino mafioso condannato, tra l’altro, definitivamente quale mandante dell’omicidio del giornalista Giuseppe Fava, il 5 gennaio 1984, padre dell’eurodeputato e coordinatore di Sinistra democratica, Claudio Fava.
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