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Calabria, approvata legge contro racket e usura_bozza

Di Tiziana Barillà il . Rassegne

Finalmente anche in Calabria una legislazione su racket e usura. Presentata sabato scorso, presso la sala delle Commissioni di Palazzo Campanella, la legge antiracket e antiusura. A relazionare il nuovo provvedimento il Presidente della Commissione regionale antimafia Antonino De Gaetano, affiancato dal Prefetto di Reggio Calabria Francesco Musolino e dal Presidente del Consiglio regionale della Calabria Giuseppe Bova.
Due i progetti di legge approvati precedentemente dal Consiglio regionale: uno contenente norme antiusura ed antiracket, l’altro misure a sostegno della cooperazione sociale e delle associazioni no profit-onlus.  Nel nostro Paese vi sono due leggi per sostenere le vittime sia d’estorsione che d’usura.

La legge antiracket n.172/92, ovvero il Fondo di solidarietà istituito con il decreto-legge n.419 e convertito in legge dopo l’omicidio di Libero Grassi e l’esperienza di Capo d’Orlando, in favore delle vittime di richieste estorsive e di usura. Tale provvedimento venne in seguito modificato dal Parlamento con l’approvazione di una nuova legge, la n. 44 del 23 febbraio 1999 (Disposizioni concernenti il Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura). Sull’usura,  è invece la Legge n. 108/96, a disporre in favore di chi collabora con le istituzioni un prestito di durata quinquennale a tasso zero, volto a favorire il reinserimento nel mercato del lavoro; anche qui fu statuito un fondo di prevenzione, per offrire sostegno ai c.d. fondi speciali, per l’erogazione di prestiti ai soggetti a rischio.  Ogni regione, a seguire ha poi  approvato norme ulteriori per rafforzare e supplire le carenze della legislazione nazionale. Prima fra tutte la Sicilia, dove già nello stesso anno la legislazione nazionale venne integrata dalla legge regionale n. 20/99; ultima la Calabria che ci arriva nove anni dopo.

Il contenuto

Esprime soddisfazione il consigliere De Gaetano per l’approvazione di questo provvedimento, una legge quadro per contrastare il fenomeno e per migliorare la Legge 44. Sottolinea l’importanza del contributo delle associazioni alla formulazione di questa legge, che “rimette finalmente in pari la Calabria con le altre Regioni”. Questa legge – sostiene – non è solo una legge manifesto, ma ha un fondo economico di 700.000 euro”.
E poi ce ne spiega il contenuto, evidenziando i suoi due aspetti principali: primo l’indennizzo alle vittime dei fenomeni estorsivi. La legge, infatti, non solo prevede per chi denuncia l’accesso ad un contributo fino a 100.000 euro, ma pone dei limiti precisi per la definizione della pratica. Il tempo è fondamentale per le imprese, perciò questa legge vuole sopperire al troppo lungo e complicato iter della legge nazionale, risarcendo nell’immediato chi viene colpito.

Secondo aspetto è il sostegno agli orfani attraverso borse di studio, per il quale è destinato il 50% del fondo, per sostenere la formazione degli orfani delle vittime di estorsione ed usura. Anche in riferimento all’Usura serve separarne i due aspetti: quella familiare per la quale la Giunta dispone 100.000 euro e quella d’impresa o generale.  Effettivamente, questa legge, trattando all’art. 13 la “Giornata della memoria” ed al 14 la “Costituzione di parte civile” dimostra la volontà di istituire una legge quadro per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata.Entro tre mesi dall’entrata in vigore verrà adottato il regolamento di attuazione per sancire criteri, tempi e modalità di finanziamento. Come previsto dalla legge stessa, la Giunta regionale adotterà il regolamento, sentite le Commissioni consiliari competenti e previo parere del Coordinamento Regionale delle Associazioni Antiracket.

Le reazioni

Il Prefetto di Reggio, Francesco Musolino, esprime soddisfazione per questo “importante segnale, perché incide su tutta la lotta alla criminalità organizzata.” Si sofferma poi sulla necessità di intervenire sul contesto: “L’attività di Polizia e giudiziaria non riescono a portare una svolta perché non cambiano il contesto, leggi come questa invece contribuiscono a dare speranza e fiducia ai cittadini, affinché possano vivere da cittadini e non da sudditi”. Nonostante il momento di crisi della L.44, dovuto in particolare alla rigidità dell’istruttoria, il Prefetto rende noto che le richieste sono comunque in crescita, le circa 120 pratiche istituite significano che alcuni imprenditori resistono al racket. Il Presidente Bova, si sofferma sulla prontezza e disponibilità a migliorare e/o modificare il provvedimento, una volta verificata l’efficacia. “La legalità va coniugata con la giustizia” e la Regione “si assume pienamente il principio della responsabilità”. Ma è sull’art. 13, con il quale la Giunta istituisce la giornata regionale della memoria delle vittime della criminalità organizzata, che Bova si sofferma, proponendo la data del 16 ottobre, nota per l’assassinio a Locri del Vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Fortugno. Oltre agli organi dell’informazione, presenti anche diversi esponenti del mondo delle associazioni, tra cui Libera, Cidis, Associazione Antiracket di Taurianova, Confcommercio e Confesercenti. Tutti concordi sul fatto che questo sia un fatto estremamente significativo per la Calabria, eppure alcune perplessità sono venute fuori.

In particolare, per la dimensione economica del Fondo, ricordiamo 700.000 euro, ritenuta da alcuni troppo scarsamente incisiva rispetto alla realtà del fenomeno e perciò indicatrice di una prima fase di partenza. Respinge le critiche Bova, spiegando che i tempi saranno rispettati e dunque tale contributo riguarderà solo l’ultimo periodo prima del bilancio preventivo dell’anno prossimo, al quale invita a partecipare le associazioni, facendosi gruppo di pressione per l’integrazione e il raddoppio di tale fondo.
Infine, sulla giornata regionale della memoria, controproposta di Libera, rappresentata da Mimmo Nasone, che dopo aver rimarcato l’importanza dei contenuti, chiede che la Regione dia un altro segnale forte ricordando un cittadino qualunque “uno del popolo” che come tanti ha pagato con il sangue questa guerra contro la ‘ndrangheta.

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