NEWS

Casertano tra solidarietà e legalità
Oggi confische di beni ai Casalesi

Di Stefano Fantino il . Campania, Dai territori

Sono passati più di dieci giorni dalla
strage sul litorale domizio e il casertano si riscopre ancora al
centro dei riflettori mediatici. I motivi sono diversi e si snodano
per l’intero fine settimana per giungere fino alla giornata odierna.
In mattinata infatti è stato portato l’ennesimo duro colpo alle
“finanze” dei Casalesi: un’operazione, della Dia di Napoli ha
portato al sequestro dei beni ritenuti di proprietà del latitante
Giuseppe Setola.

L’operazione, che ha visto all’opera
anche la Guardia di Finanza, ha portato al sequestro di immobili, tra
cui appartamenti, terreni, una cooperativa edile, e bar inaugurato,
per un valore complessivo di dieci milioni di euro. Un colpo deciso
nei confronti di Setola, killer ritenuto uno degli esponenti più
importanti della nuova ala stragista dei Casalesi.

Nel fine settimana passato, intanto,
due manifestazioni avevano cercato di riportare l’attenzione sulla
provincia, partendo dalla brutalità dell’agguato di Castelvolturno,
e ponendo al centro i problemi irrisolti dell’intera provincia. Due
approcci differenti, ovviamente. Da un lato la «Giornata della
Legalità», dall’altro il «Meeting della solidarietà». La prima è
la manifestazione indetta dalla Confederazione degli industriali
insieme ai sindacati Cgil, Cisl e Uil a cui hanno partecipato i
segretari generali Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi
Angeletti. Un incontro che da Caserta propone il punto di vista di
Confindustria e sindacati sul tema della legalità nel casertano. Un
appoggio decisamente favorevole all’invio di un contigente maggiore
di forze dell’ordine:

«Nei giorni scorsi si è deciso per
l’invio ddi mille uomini delle forze dell’ordine in queste zone –
ha detto Emma Marcegaglia – è un atto dovuto. Ciò è importante
perchè simbolo di un rinnovato impegno dello Stato». Tema su cui si
è espresso anche il segretario generale della Uil Luigi Angeletti:
«È importante il controllo del territorio, proprio delle aree già
in mano alla camorra. Su questo fronte si nota un cambiamento nelle
ultime decisioni del Governo». Confindustria locale e i sindacati
provinciali hanno sottoscritto un documento che prevede sette
priorità per un controllo del territorio. Ma si vedrà dopo la
elezione del nuovo presidente di Confindustria Campania, ormai
imminente, se la regione vorrà seguire quanto già fatto in Sicilia,
ad esempio, e applicare un controllo sui propri iscritti per
perseguire la pervasità del racket.

Sabato e domani ha avuto luogo il
«Meeting della solidarietà», a Castelvolturno, per chiamare a
raccoltà la società civle dopo gli efferati atti di violenza dei
giorni scorsi. Una partecipazione non eccezionale, ma un segnale
importante e una presenza dovuta. Ne parliamo con Valerio Taglione di
Libera Caserta e del Comitato Don Peppe Diana, che ha attivamente
promosso l’incontro.

Valerio, un bilancio di questo meeting,
aldilà delle presenze…

Penso fosse chiaro che non si trattava
di una manifestazione quanto di una presenza. Ma è ormai difficile,
nel nostro territorio, anche essere presenti. Questo è dovuto anche
a un difetto di comunicazione e al fatto che spesso se non c’è un
evento particolare la gente non partecipa. Noi ci siamo affiancati a
un evento già organizzato ed è stato importante per far vedere chi
siamo, per presentarci. Un segnale per dire che dietro quello che
accade c’è gente che prova a cambiare.

Questo difetto di comunicazione pensi
renda difficile la partecipazione e l’associazionismo?

Spesso nelle nostre zone ci sono realtà
che non riusciamo a esprimere. Siamo schiacciati da una cattiva
informazione che privilegia un fatto di sangue che fa più notizia. E
quindi le nostre attività vengono spesso schiacciate dai media.
Stiamo combattendo una “guerra difficile” e la nostra società
civile è spesso anestetizzata. La vita quotidiana in solitaria
sembra essere la sola preoccupazione. Un individualismo che ci porta
ad avere tassi bassissimi di associazionismo. Una difficoltà ad
associarsi che preclude spesso grandi azioni civili.

Anche un grande festival organizzato
sui beni confiscati come avete già fatto…

Esattamente, e che ha voluto tracciare
un percorso. E stiamo lavorando già alla prossima edizione..

A Caserta c’è stato l’incontro con
Confindustria: la Marcegaglia ha espresso pareri favorevoli all’invio
delle forze dell’ordine? Sono sufficienti queste misure?

Sono state mandate altre forze
dell’ordine. Mi sta bene: hanno un compito da svolgere, quello di
trovare i mandanti dell’agguato e i due superlatitanti. E io sono
d’accordo. Il problema è capire come si vuole affrontare il problema
dopo. Servirà una particolare attenzione, servizi sociali e
mediatori culturali. Un intervento istituzionale serio per lavorare
alla base.

E cosa pensa del documento in sette
punti sottoscritto da sindacati e Confindustria? La Campania dovrà
seguire altre regioni, ad esempio sul terreno del contrasto al
racket?

Penso che all’interno di Confindustria
si faccia un percorso che deve per forza di cose assorbire anche la
nostra regione. Si decide l’espulsione degli iscritti che pagano il
pizzo, ma non mi risulta che qui da noi ci sia questa intenzione
nell’immediato. E le proposte firmate rammentano ancora una volta che
quelle che emergono solo sempre richieste: invece ognuna delle parti
in causa dovrebbe fare una azione concreta che compete alla sua
realtà.

Quindi un meeting distante dalle vere
esigenze?

Già farlo a Caserta rappresenta il
distacco da determinate realtà. Dovevano uscire prese di posizione e
proposte concrete, magari da un meeting fatto in un’altra città,
dentro a un bene confiscato, non in centro a Caserta.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link