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Tutti i traffici delle cosche australiane

Di redazione il . Calabria, Internazionale

Le dimensioni del blitz dell’8 agosto che ha portato all’arresto di Francesco Madafferi rendono conto della potenza criminale della ndrangheta del Quinto Continente. Ventuno arresti, ecstasy per un valore di 265 milioni di euro, 150 chili di cocaina, più di 30 milioni di euro confiscati. E ancora perquisizioni in 4 stati d’Australia e in Europa.

Fra gli arrestati c’è Pasquale Barbaro, considerato il capo  della ndrangheta di Platì (piccolo centro aspromontano sul versante ionico della provincia di Reggio Calabria), trapiantata decenni fa nel distretto di Griffith, nel Nuovo Galles del Sud. E ancora John William Higgs, barone del traffico di anfetamine e fondatore della banda di motociclisti Black Ulah, e il presunto esponente della mafia libanese Rob Karam, già accusato di gestire una rete corrotta di portuali a Melbourne, ma scagionato. Arrestati anche gli associati di Barbaro, Averio Zirilli, Pat Sergi e Domenico Barbaro.

Pasquale è figlio di Francesco Barbaro, nato a Platì nel 1937, uno degli uomini più ricchi di Griffith, nominato in una commissione d’inchiesta come membro dell’organizzazione calabrese responsabile dell’uccisione del deputato Donald Mackay, che aveva denunciato alla polizia l’esistenza di una piantagione di marijuana, e il cui corpo non fu mai ritrovato.

Nel mese di luglio la dogana di Melbourne ha intercettato un carico di 150 chili di cocaina fra sacchi di caffè, una spedizione che si ritiene organizzata dallo stesso cartello guidato dai Barbaro. E’ la conferma che la ‘ndrangheta australiana agisca in sinergia con le cosche calabresi di stanza in Colombia. Quella calabrese è ormai una superpotenza mafiosa.

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