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Napoli. Siani, i lavori premiati dalla giuria

Da Ansa il . Campania

A 23 anni dalla morte di Giancarlo Siani, 26enne cronista del Mattino ucciso dalla camorra, il suo ricordo è ancora vivo, tra quanti lo conobbero e tra quei ragazzi che come lui, pubblicista e precario del quotidiano napoletano, provano tra mille difficoltà a intraprendere la professione di giornalista.

Oggi alcuni di quei ragazzi sono stati insigniti del Premio “Giancarlo Siani”, giunto alla V edizione e promosso dall’Ordine dei giornalisti della Campania, dall’Associazione napoletana della stampa, dall’università suor Orsola Benincasa, dall’Associazione Siani e dal Mattino. Alla premiazione erano presenti, per il quotidiano napoletano, il direttore Mario Orfeo e Pietro Gargano, Ottavio Lucarelli, presidente Dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, il prefetto di Napoli Alessandro Pansa, Lucio D’Alessandro, preside della Facoltà di Scienze della Formazione del Suor Orsola, Enzo Colimoro, presidente dell’Assostampa Napoli, Guido Columba, presidente nazionale dell’Unione Cronisti, Carlo Alemi, presidente del Tribunale di Napoli, Geppino Fiorenza e don Tonino Palmese di “Libera”, Paolo Siani, il fratello di Giancarlo. E ancora, tra gli altri, quanti hanno fatto della lotta alla criminalità uno stile di vita, come Silvana Fucito e Tano Grasso.

Il primo posto, tra i 31 lavori esaminati dalla giuria, è andato a Lilly Viccaro Theo con una tesi dal titolo “Gli anni di piombo e lo stragismo: rapporti e interazioni con la stampa”, relatore il professor Francesco Barbagallo dell’università Federico II, premiata, si legge nella motivazione, “per la ricostruzione attenta e puntigliosa dei legami tra stampa, mafia, P2 e servizi segreti durante quegli anni difficili”.

Il secondo classificato è Rosario Esposito La Rossa, autore del libro “Al di là della neve”, una raccolta di storie ambientate a Scampia, e narrate “da chi, come me, in questo quartiere difficile ci vive tutti i giorni”, come sottolinea lo stesso Rosario. Altre menzioni sono state assegnate a Aniello Trocchia, con la tesi “La repubblica dei feudi”, discussa all’università La Sapienza di Roma; a Raffaella Rosaria Ferré, autrice di un libro “Santa Precaria”, che racconta la storia del figlio di un camorrista che decide di fare il giornalista; a Fiorella Di Napoli, con la tesi “Per raggiungere un traguardo.

Sogno di Giancarlo Siani stroncato dalla camorra”, relatore Marcello Curzio dell’Università Suor Orsola Benincasa; Pablo Trincia, autore de “La faida impunita”, articolo pubblicato su “Io Donna”, inserto del Corriere della Sera. Una menzione speciale è andata poi a due ragazzi milanesi, Andrea Amato e Alberto Giuliani, che hanno realizzato un dvd sul traffico di stupefacenti dal titolo “Droga connection”. Al premio giornalistico – grazie al quale il primo e il secondo classificato riceveranno rispettivamente una somma di 3mila e 2mila euro – è collegata una borsa di studio, una  sezione del premio riservata esclusivamente agli allievi della Scuola di Giornalismo di Napoli, che quest’anno è stata assegnata a Claudia Ceci, allieva del master presso l’università Suor Orsola Benincasa, sede della scuola. La borsa é stata istituita, si legge sul sito ufficiale del premio, “per favorire e premiare l’accesso alla professione giornalistica anche in considerazione del fatto che lo stesso Giancarlo aveva sperimentato di persona le difficoltà che si incontrano per accedere al giornalismo”. I 5mila euro della borsa aiuteranno sicuramente Claudia, cha da Andria, vicino Bari, si è trasferita a Napoli per svolgere il suo praticantato alla scuola napoletana.

Siani nonostante queste difficoltà, era riuscito comunque a ritagliarsi un “posticino”, e da lì osservava e raccontava la realtà di Torre Annunziata, comune dal quale era divenuto corrispondente per il Mattino. Proprio denunciando senza timore gli affari e gli intrighi dei clan della zona – la sua morte fu decisa dal clan Gionta dopo la rivelazione, in una dei suoi ultimi articoli che l’arresto del boss Valentino era avvenuta su “soffiata” del boss di un’altra famiglia della zona, Lorenzo Nuvoletta – Giancarlo era divenuto un personaggio scomodo e perciò, fu ucciso, la sera del 23 settembre 1985 a bordo della sua vecchia Citroen “Mehari”, divenendo, nonostante i suoi 26
anni, un eroe e un simbolo.

A Siani, oltre al premio giornalistico, sono state dedicate sei scuole di Napoli e della provincia, delle Rampe nel quartiere Arenella dove stamattina è stata deposta una corona di fiori, un teatro nel comune di Marano, un cortometraggio, un’aula della Scuola di giornalismo, inaugurata lo scorso giugno dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano; prossimamente uscirà un film sulla sua storia per la regia di Marco Risi.

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