La rassegna stampa
Sono passati ventisei anni dalla morte
di Carlo Alberto Dalla Chiesa(leggi su liberainformazione.org/news.php?newsid=4462″>Corriere e su Avvenire del 4
settembre) , e la Sicilia tutta e l’Italia ne ricordano la figura di
martire nella lotta contro la mafia. Un momento importante questo
proprio nei giorni in cui la lotta contro le mafie si segnala, tra
sviluppi interessanti ed ennesimi scempi della memoria.
A far ben sperare è la strategia di
Confindustria Sicilia, di espellere chi non denuncia il pizzo. Così
è stato: dieci espulsi e trenta sospesi, proprio nei giorni che
ricordavano l’imprenditore Grassi (vedi), ucciso diciassette anni fa (leggi
su Avvenire e Gazzetta del Sud e Unità del 3 settembre e del 31
agosto). Ma in questi giorni anche la vicenda Comiso, con un
aeroporto cui viene revocata l’intitolazione a Pio La Torre (leggi su
Unità), messa in atto di un proposito simile spuntato tra le parole,
infelici, di Miccichè che la stessa cosa aveva proposto per Punta
Raisi, intitolato a Falcone e Borsellino. A Paternò la provocatoria
proposta di intitolare la piscina comunale a La Torre, in risposta
alla vicenda Comiso (leggi su Gazzetta del Sud del 3 settembre).
Ospite alla festa democratica a
Firenze, Grasso parla di costituzione e ricorda Falcone (leggi su
Unità): necessario difendere i nostri giudici (leggi su Avvenire del
31 agosto). Festa durante la quale è stato presentato il volume
“Giornalismi e Mafie”: è intervenuto, nel dibattito coordinato
da Roberto Morrione, anche Lirio Abbate che ha parlato di cosche,
politica e paura degli editori (leggi da L’Unità del 30 agosto).
In Campania camorra attiva e camorra
evocata.Prende di mira don Ciro a Boscoreale, incendiando la sua auto
(leggi su Avvenire e sul Mattino 1–2 del 1 settembre) e viene vista
la sua longa manus dietro agli incidenti che hanno coinvolto i tifosi
partenopei in trasferta a Roma, durante la prima di campionato di
calcio (Corriere e Corriere 2, Quotidiano di Calabria, Avvenire e Mattino del 4
settembre). Mentre la camorra che fa i soldi, quella dei colletti
bianchi affiliati ai clan subisce gravi sequestri: 78 milioni di euro
in beni immobili e mobili sono stati congelati a Cipriano Chianese,
avvocato e imprenditore sospettato di legami coi Casalesi e interessi
oltre che in Campania anche nel basso Lazio. Ma non solo camorra:
bloccati in Abruzzo beni del mafioso Spera, a dimostrazione del
radicamento criminale nella regione. Anche a Trapani un duro colpo
alle mafie: bloccati beni per 25 milioni a un costruttore ritenuto
vicino a Matteo Messina Denaro (leggi da Avvenire del 30 agosto).
Il 30 agosto sul Mattino la notizia di
un maxisequestro, effettutato a Vado Ligure in provincia di Savona:
trecento chili di cocaina in parte destinata al mercato campano
(leggi sul Mattino). Sempre sul quotidiano partenopeo la vicenda che
ha visto i carabinieri finire in ospedale, malmenati dalla folla
aizzata da due fuggitivi, scarcerati dal gip cui erano giunti con
l’accusa di aver agevolato la camorra (leggi, Mattino 30 agosto). In
Calabria indagini concluse a Vibo Valentia sul clan Bonavota: emessi
12 nuovi avvisi di garanzia con il coinvolgimento di un ex assessore
comunale (leggi su Gazzetta del Sud del 30 agosto). Ad Amantea
secondo la Dda boss hanno fatto pressioni su amministrazione per
cambiare idea sul porto (leggi su Il Quotidiano).
Le mafie e il pallone. Partite
truccate, scommesse: da un inchiesa di Declan Hill, giornalista
inglesel l’assalto delle mafie asiatiche va sul Corriere della Sera
(leggi sul Corriere del 2 settembre). Mentre nelle repubbliche ex
sovietiche, altre morti sospette di giornalisti, un ennesimo martirio
contro la libertà di stampa (Corriere del 4 settembre)
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