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Diecimila firme per dare voce ad una storia di “coraggio e parole”

Di Andrea Castellano il . Dai territori, Sicilia

Dopo aver raccolto diecimila firme per Mauro Rostagno, il comitato promotore guarda al mese di settembre e alle iniziative per il ventennale della morte del sociolo giornalista. Nel corso di una conferenza stampa, questa mattina a Trapani  l’Associazione “Ciao Mauro” e il comitato promotore della petizione alla Presidenza della Repubblica, hanno ufficializzato il raggiungimento delle diecimila firme a sostegno del potenziamento delle strutture investigative trapanesi. L’iniziativa nacque a settembre dell’anno scorso, e prese spunto dalle dichiarazioni del capo della squadra mobile di Trapani, Linares, che intervistato da una tv locale si disse convinto che era ancora possibile individuare mandanti ed esecutori del delitto di Mauro Rostagno, purchè gli investigatori fossero stati forniti di uomini e mezzi adeguati.

 

Da quello spunto, l’idea della raccolta delle firme e della petizione al Presidente della Repubblica. Da ottobre a dicembre dell’anno scorso, soprattutto a Trapani e per strada, sono state giorno per giorno raccolte 10 mila firme, la gente ha fatto la fila per firmare, dimostrando che il ricordo delle “imprese” di Mauro è ancora ben vivo in città. Lotta alle mafie che significa anche sicurezza. Per “Ciao Mauro” e l’eterogeneo comitato promotore (gli Scout, la Cgil, associazioni sportive, i comuni di Valderice e Erice, Saman, Libera, Città Futura, Arci), sicurezza è anche 41 bis, confische di beni, risorse finanziarie per magistrati e forze dell’ordine. Pare invece che l’emergenza sia rappresentata solo dagli extra-comunitari e dai rom, compresi i bambini…

 

Anche di questo si è parlato nel corso della conferenza stampa, cui ha partecipato Margherita Asta con gli interventi registrati di Don Luigi Ciotti (“Rostagno è stato un sano sobillatore”) e Maddalena Rostagno (“La notizia che ci sarà un processo dà a noi familiari gioia e speranza. Ringraziamo quella parte della magistratura che ha capito che si trattava d’un delitto mafioso”). Ha chiuso la conferenza Rita Borsellino, collegata via cellulare: “E’ una storia che ho seguito e che mi appassiona, quella di Rostagno è una storia di coraggio e di parole, quando la mafia preferirebbe il silenzio. A Trapani ci sono state delle persone che si sono ritrovate attorno a un’idea, raccogliere ben 10 mila firme fino a pochi anni fa non sarebbe stato possibile. E invece a Palermo come a Trapani si respira un’aria nuova, qualcosa si muove, lo testimonia il successo di questa iniziativa, di Addio Pizzo e tante altre esperienze che si stanno facendo strada”.

 

Il comitato promotore spera di poter essere ricevuto a Roma a settembre, poco prima dell’inizio a Trapani delle manifestazioni in occasione del ventesimo anniversario dell’omicidio.

 

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