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“Caso Palma”: un tema scottante
Per il dottor Rodolfo Ruperti

Di Enzo Palmesano il . Campania, Dai territori



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I cittadini di Pignataro Maggiore, città
tristemente nota come la “Svizzera dei clan”, hanno appreso con
soddisfazione che è stato proprio il dirigente della Squadra Mobile
di Caserta, lo stimatissimo dottor Rodolfo Ruperti, ad arrestare il
noto imprenditore camorrista Angelo Raffaele Palma. Il dottor
Ruperti, infatti, non si ferma davanti ad alcun santuario. E i
cittadini attendono un approfondimento sulle molteplici attività di
Palma, che riuscì addirittura ad effettuare lavori – nonostante
fosse fin da allora più che conosciuta la sua affiliazione al “clan
di casalesi” – nell’ambito della presunta utilizzazione a fini
sociali dei beni confiscati alle cosche a Pignataro Maggiore, con
chiamata diretta dell’Amministrazione comunale. Uno scandalo che fu
denunciato da un’inchiesta del giornalista Enzo Palmesano. Un tema
scottante, alla luce delle protezioni politiche di cui gode
l’Amministrazione pignatarese.

Ecco di seguito il testo della notizia,
così come pubblicata dal sito Internet ww.casertaoggi.com, relativa
all’arresto di Angelo Raffaele Palma: “Segnalava i cantieri edili a
cui chiedere il “pizzo”: imprenditore vicino alla criminalità
finisce in carcere per tentata estorsione aggravata. Nel tardo
pomeriggio di ieri, gli uomini della Squadra mobile di Caserta,
coordinati dal vice questore aggiunto Rodolfo Ruperti, hanno tratto
in arresto un uomo che gestisce una ditta di movimento terra molto
noto nella zona. Si tratta di Angelo Palma, quarantatreenne
imprenditore residente a Vitulazio, il quale deve espiare due anni e
tre mesi di reclusione. L’arresto è stato effettuato in esecuzione
di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale della
repubblica di Napoli. Il malvivente era stato condannato a due anni e
dieci mesi di reclusione, oltre a milleottocento euro di multa e
interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, per tentata
estorsione aggravata. L’autorità giudiziaria accertò che i reati
contestati all’imprenditore erano stati commessi per favorire
alcuni appartenenti al sodalizio criminale guidato dal noto
pregiudicato Carlo Del Vecchio, il quale, all’epoca dei fatti – nel
febbraio del 2001 – era latitante. Nello specifico l’estorsione
stava per essere messa a segno ai danni di due fratelli imprenditori
edili di Macerata Campania, i quali erano impegnati nella costruzione
di un complesso residenziale costituito da oltre venticinque
appartamenti. L’imprenditore, approfittando del fatto che si
occupava di movimento terra, sfruttava la sua particolare posizione e
contestualmente segnalava agli appartenenti al clan, l’esistenza di
nuovi cantieri che venivano subito fatti oggetto di richieste
estorsive ad opera degli appartenenti alla summenzionata cosca
malavitosa. Le successive indagini di quel periodo, furono condotte
dagli stessi agenti della Squadra mobile di Caserta, i quali
effettuarono tutta una serie di intercettazioni telefoniche ed
ambientali che consentirono di individuare il suddetto gruppo
criminale dedito alle estorsioni ai danni di imprenditori edili. Alla
fine delle scrupolose investigazioni, le forze dell’ordine, in
virtù delle risultanze, denunciarono dodici persone, tra i quali si
segnalarono i delinquenti appartenenti alla consorteria criminale.
Tra questi vi erano malavitosi del calibro di Romeo Aversano Stabile,
Luigi Bianco, Vincenzo De Luca, Carlo Del Vecchio, Francesco Del
Vecchio, Andrea Menditti, Fabrizio Menditti, Filippo Petruolo,
Domenico Russo e Luigi Trombetta. Angelo Palma, il cui legale è
l’avvocato Carlo De Stavola, è stato rintracciato nella ditta di
movimento terra di cui è titolare a Vitulazio, dove gli agenti gli
hanno notificato il provvedimento e l’hanno tratto in arresto. Dopo
gli adempimenti di rito, l’uomo è stato rinchiuso nel carcere
circondariale di Santa Maria Capua Vetere, a disposizione
dell’autorità giudiziaria”.



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