La rassegna stampa
Nel caos rifiuti in Campania spuntano addirittura scorie radioattive che erano dirette a Savignano Irpino e bloccate. La sostanza, iodio 131, ritrovato nei rifiuti è utilizzato in analisi medico scientifiche (leggi su Corriere e Gazzetta del Sud). In attesa della sentenza Spartacus a Napoli si riaprono le indagini su alcune lupare bianche di dieci anni fa dopo le rivelazioni del pentito Misso jr, a riguardo di vittime del clan Sarno attirate in un garage e uccise da cinque killer per poi essere sciolti nell’acido («Ammazzati e sciolti nell’acido», leggi su Il Mattino) nell’area di Miano. Nel casertano, a Mondragone per la precisione, per il caso Orsi si arriva alla richiesta del pm di portare nel processo le intercettazioni di Landolfi (leggi su Il Mattino) mentre è stato preso l’estorsore che era stato denunciato da Domenico Noviello, imprenditore ucciso il 16 maggio a Castelvolturno (leggi sul Mattino del 18 giugno). All’ippodromo di Agnano grave sparatoria con due feriti, di cui uno grave, in un agguato al figlio di un pregiudicato dove è stato ferito anche un volontario della protezione civile (leggi su
).A Napoli intanto scacco alle gang del pizzo che taglieggiavano i commercianti: presi dodici affiliati alle cosche Formicola-Mazzarella e Sarno (leggi su Il Mattino). Mentre a Casapesenna in una casa sequestrata ai boss atti vandalici hanno rovinato l’edificio (leggi sul Mattino del 19 giugno).In Calabria appalti, politica e ‘ndrangheta a braccetto. Raffica di Arresti (leggi l’articolo di Enrico Fierro su L’Unità).
SPARTACUS, ECCO LA SENTENZA
Molta attesa la sentenza del processo Spartacus, il processo al clan dei Casalesi. «Spartacus, in aula l’ultima sfida di Sandokan» che non vuole essere ripreso dalle televisioni in una situazione, quella di Poggioreale, molto tesa (leggi su Il Mattino). La sentenza arriva. Giovedì ore 12.30:
(ANSA) – NAPOLI, 19 GIU – Il processo d’Appello ‘Spartacus’ ai boss del clan dei Casalesi si e’concluso con la conferma di tutti gli ergastoli inflitti in 1/o grado. Tra le altre, la Corte ha confermato le condanne per Francesco Schiavone, detto Sandokan, Francesco Bidognetti e i latitanti Michele Zagaria e Antonio Iovine. Una ‘vittoria dello Stato’ ma ‘resta ancora molto da fare’, e’ il commento dello scrittore Roberto Saviano.
Oggi l’Avvenire apre con un titolo in prima pagina sulle condanne ai Casalesi: «La giustizia c’è anche a Gomorra» e un editoriale in prima pagina a cura di Toni Mira sul riscatto di una terra (leggi «Il feroce clan oggi fa meno paura»). All’interno il giornale della CEI propone una cronaca della giornata in procura («Galera a vita per i superboss casalesi») e una intervista a Raffaello Magi, pm che scrisse la sentenza di primo grado, che invita a «spezzare i legami coi politici» (leggi).
Per il Mattino vince lo Stato («Casalesi, vince lo Stato») come sottolinea l’articolo a pagina due dove trova spazio un articolo di Rosaria Capacchione sulla geografia del potere dei Casalesi (leggi). Anche pagina tre dedicata al processo: le dichiarazioni di Saviano, presente in aula e un reportage da Casale di Principe (leggi 1-2). Ancora spazio al processo nelle pagine locali con il monito del capo della Dda Roberti a stare attenti (leggi) e un articoli sui casalesi, latitanti, soprattuto il duo Iovine-Zagaria, ancora non assicurati alla giustizia (vedi)
HIRAM
Massoni e mafiosi, insieme per frenare i processi. Otto in manette su mandato della Dda di Palermo. L’operazione si chiama Hiram come l’architetto costruttore del tempio di Re Salomone e figura allegorica fondamentale nel rituale della Massoneria. Ad essere arrestati anche un impiegato di cancelleria e una poliziotta. L’accusa quella di ritardare le sentenze dei malavitosi giunte in terzo grado. Implicati professionisti, medici, imprenditori e appartenenti alle logge massoniche. Alcuni boss mafiosi, grazie all’aiuto di persone appartenenti alle logge massoniche, avrebbero ottenuto di ritardare l’iter giudiziario di alcuni processi in cui erano imputati affiliati a cosche di Trapani e Agrigento (leggi su Avvenire, Il Mattino, Liberazione e Corriere della Sera).
INTERCETTAZIONI, SICUREZZA, GIUSTIZIA
A permettere l’inizio delle indagini sono state delle intercettazioni telefoniche. Le stesse che in questi giorni sono al centro di aspre discussioni. La decisione di rendere collegiale la decisione di utilizzarle renderebbe necessario il triplo dei magistrati per avere gli effettivi adeguati (leggi su Avvenire e Corriere). Non mancano dunque le perplessità su un disegno di legge che trova contrari anche ex magistrati come D’Ambrosio (leggi) e magistrati del calibro di Caselli (leggi l’intervista) che stigmatizza anche l’uso dell’esercito nelle città (Corriere). Intercettazioni che colpiscono gravemente i giornalisti che sono pronti allo sciopero contro la “legge bavaglio” (vedi su L’Unità). E sempre nel settore giustizia, è stato rimosso dal Csm il giudice Pinatto che impiegò otto anni per depositare le motivazioni della sentenza contro i Madonia, con conseguente scarcerazione dei mafiosi(«Otto anni per il verdetto, licenziato», leggi su Il Mattino e «Otto Anni per una sentenza, rimosso il giudice di Gela» su L’Unità).
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