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Spartacus, confermati in appello 16 ergastoli

Di Stefano Fantino il . Campania, Dai territori

È quasi ora di pranzo quando la prima sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli emette la sentenza di appello per il processo Spartacus. Dopo quattro giorni di camera di consiglio  sono stati confermati i sedici ergastoli comminati in primo grado. Tutti i capiclan sono stati colpiti, dunque: da Bidognetti a Schiavone ai tuttora latitanti Zagaria e Iovine. Il massimo della pena è stato inflitto anche a Giuseppe Caterino, Mario Caterino (latitante), Cipriano D’Alessandro, Raffaele Diana (latitante), Enrico Martinelli, Sebastiano Panaro, Giuseppe Diana, Francesco Schiavone, detto ‘Cicciariello’, Walter Schiavone, Luigi Venosa, Vincenzo Zagaria e Alfredo Zara.

E’ soddisfatto della sentenza il pg Francesco Iacone, rappresentante dell’accusa nel processo in Corte d’Assise d’appello contro i Casalesi. “La sostanza della sentenza di primo grado – dice Iacone – é
confermata, tranne qualche punto che mi riservo di valutare. Le attenuanti generiche sono state concesse solo agli imputati che hanno
ammesso i fatti e hanno confessato”. Sono 16 gli ergastoli confermati nel giudizio di secondo grado. “L’impianto del processo è rimasto, questa è la cosa fondamentale”, ha aggiunto Iacone, parlando con i
giornalisti. Il rappresentante dell’accusa ha sottolineato “gli enormi sforzi” per celebrare il processo “compiuti da tutti gli apparati”. “Vi
ricordo – ha detto ancora il pg – che in primo grado il processo Spartacus durò sette anni e gli imputati furono scarcerati. Noi per portarlo a termine abbiamo stralciato la posizione degli imputati
liberi e ci siamo concentrati su quelli detenuti. Così consentiremo anche alla Cassazione di intervenire prima della scadenza dei termini.
Abbiamo impiegato un anno ed un mese per definire il processo, sono davvero soddisfatto”. Alla domanda di una giornalista su quale sia stata la maggiore difficoltà da affrontare il pg ha risposto: “Sono
state le proteste degli avvocati, che minacciavano di andarsene. Comunque abbiamo avuto molti problemi grossi, perfino il presidente che è stato male”.

Lo scrittore Roberto Saviano ha ascoltato in aula la lettura della sentenza. Attorniato da una folla di giornalisti, Roberto Saviano ha commentato: “E’ una vittoria della procura antimafia e anche di tanti cronisti che hanno lavorato nell’ombra. Ma credo sia soltanto l’inizio”, ha detto l’autore di “Gomorra”.

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