Palermo, l’antica focacceria è pizzo free
Il Washington Post, noto per lo scandalo Watergate e portavoce incisivo e brillante degli intellettuali “liberal” degli States, dedica un articolo alla famosa “Antica Focacceria San Francesco” di Palermo. Il pezzo di Robert V. Camuto, pubblicato lo scorso venerdì 6 giugno, scivola dalla cronaca alla stampa di colore. Il pretesto nasce, infatti, dalla volontà di raccontare una delle tante storie legate al pizzo. Come già noto all’opinione pubblica italiana, infatti, i titolari del famoso ristorante hanno coraggiosamente detto no alla logica mafiosa del racket. Immediatamente sono scattate, quindi, le misure di sorveglianza e i pattugliamenti a protezione dei titolari e del ristorante stesso. Camuto dal racconto di una storia di mafia, passa poi ai particolari culinari e ambientali. Non tralascia, infatti, di fornire ai lettori un’attenta descrizione della tipica focaccia palermitana, nonchè dell’arredamento stesso degli interni del ristorante.
L’incipit è, dunque, una delle tante storie legate al pizzo. Dopo 174 anni di prestigio per le prelibate focacce, l’Antica Focacceria salta agli onori della cronaca per ben altro. Certamente non meno onorevole. Il proprietario Vincenzo Conticello, infatti, si è rifiutato di pagare il pizzo, aggiungendo così, il proprio nome alla lista dei nuovi eroi nella lotta alla criminalità organizzata. Conticello, 48 anni, laureato in Scienze Politiche, per ben 17 anni lontano dalla propria terra, è tornato nel 2001 per rilevare col fratello l’attività del padre. Nessun problema fino al 2005. “La mafia non ha avuto interessi sulla focacceria dal 1834 al 2005. Venivano qua, mangiavano e contrattavano con noi servizi di catering. Eravamavano noi a fornire cibo per i loro matrimoni” spiga Conticello. Poi le note dolenti. E ovviamente le misure di sorveglianza per scongiurare ritorsioni, minacce e intimidazioni. Le forze dell’ordine, ben armate, dunque, pattugliano il ristorante durante tutto l’arco delle 24 ore.
La presenza delle forze di sorveglianza, ad ogni modo, non ha intimidito il pubblico, che oggi come sempre, affolla l’antico ristorante. La fama della Focacceria, infatti ha radici antiche. Tra i suoi frequentatori si leggono i nomi di importanti personaggi quali Luigi Pirandello e Leonardo Sciascia. Non ne fu indenne al fascino nemmeno il gangster Lucky Luciano. Camuto si addentra poi nella dettagliata descrizione dei tipi di focacce. Dalla versione con la carne, anche detta “focaccia maritata”, a quella vegetariana, detta “focaccia schietta”. Ma non è tutto, per, appassionare l’inesperto pubblico americano, il giornalista non tralascia di soffermarsi sulle pizze e sui primi tipici, descrivendo persino l’arredamento stesso del locale.
http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2008/06/06/AR2008060601681.html
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