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Nel foggiano la discarica abusiva più grande d’Europa

Simona Valentini il . Dai territori, Puglia

I napoletani vogliono che l’immondizia venga tolta dalle strade ma non vogliono le discariche...ma allora come pensano di risolvere il problema?
La verità è che le cose non stanno proprio così: non vogliono le discariche vicino perchè sanno, e lo dimostra la storia, che non saranno a norma di legge, che la camorra ci porterà i rifiuti tossici da ogni parte d’Italia, che i 5 km di distanza dai centri abitati diventeranno 2 e mezzo!

Ma il problema non riguarda solo la Campania, riguarda tutti noi, riguarda le azioni illecite compiute da associazioni criminose, le quali estendono il loro ‘business’ ben oltre il nord Italia, oltre i confini nazionali, riguarda i cibi che mangiamo, trasportati di regione in regione, riguarda la stessa aria che respiriamo.

La discarica abusiva più grande d’Europa è stata scoperta a Deliceto, nel foggiano: più di 500.000 metri cubi di immondizia, rifiuti tossici, amianto e solventi, che indubbiamente non si è formata in poco tempo. Da mesi i Carabinieri del Noe (Nucleo ecologico) e la Guardia di Finanza indagavano, i rilievi hanno portato alla scoperta di discariche abusive su tutto il territorio pugliese.

Il traffico illecito di rifiuti era stato organizzato da 12 imprenditori foggiani,di cui 10 molto noti, che operavano nel settore della raccolta e smaltimento dei rifiuti. Nove le società coinvolte nell’inchiesta, per le quali è stato disposto il sequestro dei beni, per un valore totale di sette milioni di euro.

Questo l’elenco degli imprenditori raggiunti dalle ordinanza e che si trovano ora agli arresti domiciliari: – Bonassisa Rocco, nato a Foggia, Legale Rappresentante della società “AGECOS S.p.A.”; – Schiavone Donato, nato a Valencia (Venezuela) ingegnere responsabile di cantiere, nonchè conduttore tecnico della discarica in costruzione; – Valente Gerardo, nato a Castelluccio dei Sauri Legale Rappresentante impianto frantumazione inerti ‘Valente S.n.c.’; – Valente Antonio, nato a Castelluccio dei Sauri Legale Rappresentante impianto frantumazione inerti ‘Valente S.n.c.’; – Valente Giovanni, nato a Deliceto già Legale Rappresentante ‘Valente S.n.c.’; – Russo Vincenzo, nato a Bovino professore/conduttore fondi ubicati a Castelluccio dei Sauri; – Turchiarelli Michelantonio, nato a Foggia titolate ditta trasporti ‘Ediltur S.a.s.; – Silvestri Leonardo, nato a Rocchetta Sant’Antonio titolare omonima ditta di trasporti; – Graniero Pasquale, nato a Foggia titolare omonima ditta di trasporto; – Picaro Donato, nato a Biccari, titolare omonima ditta di trasporto; – Pelullo Antonio, nato a Bisaccia titolare omonima ditta di trasporto; – Cappiello Antonio, nato a Deliceto titolare della ditta di trasporto ‘Non solo scavi di Cappiello Antonio & C. s.a.s.

Le accuse sono associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito dei rifiuti, disastro ambientale, falso, deturpamento di bellezze naturali, danneggiamento e deviazione delle acque di un fiume.

Per la costruzione della mega-discarica di Deliceto i dodici imprenditori hanno deviato il corso del fiume Cervaro, che scorre in un area paesaggistica protetta, causando un disastro ambientale difficile da quantificare.

Ogni anno in Italia, su un volume complessivo di 108 mila tonnellate di rifiuti, 35 mila vengono smaltite con modalità non corrette o del tutto illecite dalle organizzazioni criminali.

È solo con l’introduzione nel 2001 della nuova figura del delitto di traffico illecito organizzato di rifiuti che le procure hanno potuto effettivamente cominciare una vera e propria azione di contrasto nel settore.

Il traffico di rifiuti frutta ingenti guadagni e le mafie da anni si sono organizzate per gestirlo in maniera sempre più sofisticata, è sempre più difficile svelare il collegamento tra mondo della criminalità e imprese, infatti a prima vista quest’ ultime si presentano come legittimi operatori del settore. Ma poi, di fatto, è la criminalità organizzata che fornisce in origine beni, mezzi, personale e capitali a tali aziende, che poi, una volta inserite nel “mercato”, agiscono e si impongono proprio grazie a quella forza e a quella potenza economica che le ha appoggiate.

Le conseguenze sono disastrose: da una parte lo smaltimento illecito dei rifiuti danneggia irreparabilmente l’ambiente, dall’altro incrementa notevolmente i guadagni delle mafie. Inoltre gli elementi tossici dei rifiuti, non smaltiti nella maniera adeguata, vengono mano mano rilasciati nel terreno inquinando i prodotti agricoli finendo poi sulle nostre tavole.

1 – continua

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