La Rassegna (17-23 maggio)
Caso rifiuti, questione rom ed editto Travaglio tengono banco in una settimana ricchissima di temi caldi. In Campania la situazione è sempre più esplosiva. Il governo Berlusconi ha un piccolo credito di fiducia, per la scelta di un consiglio dei ministri in trasferta, per il decisionismo che lo contraddistingue e per le promesse di rapide soluzioni. Ma è un credito a brevissima scadenza. E solo la pioggia scrosciante ha frenato le proteste già vibranti, con dieci agguerriti comitati d’accoglienza e relativi cortei anti-Cavaliere.
Sfumata la tensione xenofoba, la questione rom è adesso tra le priorità dell’agenda politica, per vocazione securtaria del Pdl, per mantenere l’impegno assunto in campagna elettorale, per risolvere l’emergenza (più mediatica che reale) e soprattutto per imprimere una svolta alla politica comunitaria. Un tentativo, quest’ultimo, che si sta rivelando fruttuoso con gli altri paesi, Spagna compresa, presto in linea sulle direttive “chiudi frontiere”. Se la norma “arresta-clandestini” sembra cozzare con l’orientamento ue, non così l’inasprimento delle pene per i sans papier, compreso l’innalzamento fino a 18 mesi del termine di “trattenimento” nei Cpt (giuridicamente assai controverso). Sui giornali trovano spazio reportage e lunghi servizi sugli “altri stranieri”, la grandissima maggioranza dei migranti che vive e lavora in Italia.
Nella prima parte della settimana Travaglio regge la scena. Tra difese degli amici, pochi, nuovi attacchi dei nemici, che spuntano come funghi, inchieste e diffide, con sullo sfondo la partita della riforma rai.
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