La rassegna stampa (5 – 11 maggio)
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Era notte. Era di notte probabilmente che le Br parcheggiarono la Renault 4 Rossa ed era di notte che il corpo di Peppino Impastato venne dilaniato da una carica eplosiva sulla ferrovia Cinisi Palermo. Fu la notte della Repubblica quella, ben trent’anni fa. Un parallelismo inevitabile oggi tre decenni dopo quel 9 maggio 1978. I media hanno dato ampio risalto al trentennale della morte di Moro. Un pagina di storia che difficile è dire poco. Peppino e la sua passione, il suo talento, la sua necessità di pensare un cambiamento in terra di mafie sul finire degli anni ’70. Il suo ricordo a trent’anni di distanza è rimasto per la stampa nazionale opacizzato, come se il tempo avesse tolto quello smalto che invece i suoi amici, intere generazioni, i suoi familiari, hanno tentato di tenere vivo per tutti questi anni; giornalemente, con energia e coraggio. E’ stata la stampa a restituirci questa impressione di un ricordo opaco, ma a Cinisi in quel corteo c’erano tutte le migliori istanze, giovani e non, di quella terra straordinariamente bella e dannata che è la Sicilia. Mentre i ricordi si consumavano fra le pagine mancanti della stampa, altre notizie attraversavano la settimana. Ed è anche questa settimana la Calabria a tenere alta l’attenzione della stampa. Dopo le cimici e le lettere anonime, si respira aria di procura palermitana, ma non siamo a Palermo. Reggio Calabria reagisce alla faida con gli arresti, alle indagini “ascoltate” con chiarimenti e ulteriori investigazioni. E mentre la Campania subisce il processo della Ue sui rifiuti, in occasione della festai della polizia a Casal di Principe compaiono ancora minacce per lo scittore Roberto Saviano. Scritte sui muri, ma il paese non rinuncia alla sua libertà e in piazza scenderà lo stesso accanto all’autore di Gomorra.
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