Castel Volturno, ucciso il padre di un pentito
Questi in una lettera aperta aveva scritto, nei mesi scorsi, ai giovani per invitarli a evitare il crimine organizzata: addirittura il pentito additava i camorristi come «dei buffoni». Una figura scomoda quella di Bidognetti, soprattutto in un periodo in cui il processo Spartacus si avvicina al verdetto di appello. E allora i Casalesi entrano in azione. Prima le minacce a Rosaria Capacchione, Roberto Saviano e Raffaele Cantone, ora un’azione diretta, cruda, un vero e proprio monito.
La lettera di Bidognetti aveva ricevuto grande eco mediatica soprattutto perché Domenico Bidognetti è cugino di Francesco Bidognetti, storico boss dei Casalesi. Per “Cicciotto ‘e mezanotte” una cosa di famiglia, il pentitismo. Oltre al cugino infatti, anche la moglie, Anna Carrino è collaboratrice di giustizia e recentemente aveva invitato il marito a pentirsi. Umberto Bidognetti aveva rifiutato con tutta la famiglia il programma di protezione per i parenti dei collaboratori di giustizia e continuava ad abitare a Casal di Principe. Questa mattina presto si era recato all’azienda bufalina e i sicari lo hanno sorpreso nel magazzino mentre si cambiava e indossava i calzettoni e gli stivali di gomma. A scoprire il corpo due nordafricani, allertati dagli spari esplosi nell’agguato.
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