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Rassegna stampa della settimana

Di Alessio Magro il . Rassegne

IL VOTO/Gli ultimi colpi alla vigilia
I grandi giornali danno eco ai botti nell’ultimo giro di boa prima del voto. Tocca a Repubblica (11 aprile) raccogliere il distinguo di Bobo Maroni dai colleghi manganiani e soprattutto dal Cavaliere sull’ex stalliere di Arcore, eroe per i vertici pdl ed ergastolano per la giustizia italiana. Sul filo del silenzio pre-urne le cronache si concentrano sui presunti brogli nel voto all’estero: è il solito Dell’Utri a finire nel mirino, per via di alcune telefonate sospette tra faccendieri in odore di ‘ndrangheta e uomini pdl (Avvenire, 12 aprile). Dopo la vittoria, Dell’Utri passerà al contrattacco: querela contro ignoti per la fuga di notizie (Gazzetta del Sud, 17 aprile), mentre il pm Marco Del Gaudio vorrà accostare le dichiarazioni dell’azzurro a quelle del padre di Francesco “Sandokan” Schiavone (Corriere della Sera, 16 aprile). L’attenzione dei cronisti si concentra anche sul voto nei comuni sciolti per mafia. L’Avvenire disegna la mappa delle città chiamate alle urne e di quelle ancora ferme al box del commissariamento (12 aprile). Mentre Il Mattino accende i riflettori sul paradosso Casoria: nelle liste il 90% dei politici presenti nel consiglio azzerato per infiltrazioni camorristiche (11 aprile).

IL VOTO/Totò senatore, Rita a casa
La Sicilia va a Lombardo “senza i voti della mafia”. Ne sono convinti i plenipotenziari del Pdl, gasati per il doppiaggio sulla Finocchiaro. Festeggia a caramelle e cannoli anche Totò Cuffaro, dimissionato dalle inchieste, ma grande trascinatore dell’Udc al Senato in Sicilia. “Vasa vasa” veste i panni di senatore (Repubblica, 15 aprile), mentre Rita Borsellino resta a casa, fuori dal Parlamento nella rossa Emilia per la disfatta storica della Sinistra, fuori dall’assemblea siciliana per un pugno di voti che non consentono all’Arcobaleno di superare l’asticella dello sbarramento (Corriere della Sera, 17 aprile). Mentre approda a Palazzo Madama Cintola, che porterà con sè il vivo ricordo dell’amico Brusca (La Stampa, 18 aprile). Il segno dei tempi. Ma anche il Pd è nella tempesta: è scontro al veleno tra i senatori Lumia e Garaffa, con il segretario regionale dei democratici, Genovese, pronto alle dimissioni dopo la batosta elettorale. (Gazzetta del Sud, 16 aprile).

IL VOTO/E torna anche il Ponte
C’era da aspettarselo: come da copione, la cavalcata vittoriosa di Berlusconi si conclude con la riedizione del megaprogetto Ponte. Si torna a parlare di grandi opere, e si preparano i caschetti per il cantiere sullo Stretto. Tre quattro cinque miliardi di euro di investimento che fanno volare le quotazioni Impregilo e mandano in fibrillazione le cosche di tutto il mondo Repubblica, 18 aprile / Gazzetta del Sud, 17 aprile) . Si farà, non si farà? Una cosa è certa, il procuratore nazionale antimafia sarà informato in tempo reale dei movimenti mafiosi: due fedelissimi si stanno trasferendo alle Dda di Messina e Reggio Calabria, Guido Lo Forte e Giuseppe Pignatone, mentre a Reggio c’è già il segugio Cortese (Corriere magazine, 18 aprile).

I GRANDI MISTERI
Mario Mori sarà processato. Per l’ex vicecapo del Ros l’accusa è di aver favorito niente meno che Bernardo Provenzano, non dando seguito a una segnalazione di un confidente ritenuto attendibile sul covo del capo dei capi di cosa nostra (La Repubblica, Il Mattino, 15 aprile). E un altro protagonista della Palermo corleonese, Bruno Contrada, torna a far parlare di sé: prima di finire nuovamente in ospedale, ha chiesto l’eutanasia per porre fine alla carcerazione, dopo i ripetuti appelli alla clemenza per le sue precarie condizioni di salute (Repubblica, 15 aprile). Si apre una breccia nel fortino del segreto di Stato: consultabili le carte con almeno trent’anni. E adesso subito accessibili i documenti sul processo Moro e sugli altri misteri degli anni della strategia della tensione (Corriere della Sera, 13 aprile).


SIRCHIA, BUBBICO E IL CAVALIERE MITRA
Tre anni tondi tondi all’ex ministro cdl Girolamo Sirchia: secondo il giudice milanese, avrebbe ricevuto tangenti dalle multinazionali del farmaco, in cambio di appalti nella sanità pubblica (Repubblica, Unità, 18 aprile). Arriva fino al governatore della Basilicata (Pd) l’inchiesta Toghe lucane, l’ultima rimasta al pm De Magistris. Per Vito De Filippo e per l’ex sottosegretario Filippo Bubbico (Pd) l’accusa è di aver interferito nell’assegnazione di appalti pubblici nel turismo (Repubblica, 18 aprile). Silvio Berlusconi, presidente del consiglio dei ministri per la terza volta, punta il mitra su una giornalista russa durante una conferenza stampa con il leader Vladimir Putin. A Villa Certosa una domanda scomoda al grande amico del primo ministro sulle presunte amanti. Putin non gradisce e Berlusconi fa il gesto del mitra contro la cronista straniera. Che impaurita scoppia in lacrime. E non ha tutti i torti: sembrerebbe che diversi giornalisti scomodi ai vertici dello Stato russo siano stati uccisi o fatti sparire. Berlusconi, il Cavaliere mitra, colpisce ancora (Corriere della Sera, 19 aprile). Sparerà anche in Italia?


SICILIA
Si torna a parlare dell’agenda rossa di Paolo Borsellino e dei “non so”di Nicola Mancino, a intervenire è il fratello del
magistrato, Salvatore (La Voce della Campania, aprile). A distanza di 16 anni arriva la sentenza definitiva per mandanti e killer di Libero Grassi (Gazzetta del Sud, 19 aprile). Mentre è bufera in Sicilia per una maxitruffa all’Ue: agrumeti virtuali per intascare milioni di euro. E a finire nella rete anche il sindaco di Capo D’Orlando, nonché presidente dell’Orlandina Basket, Enzo Sidoni (Gazzetta del Sud, 19 aprile).


CAMPANIA
“Il clan ci protegge”. Nei temi dei ragazzini di Miano emerge l’egemonia culturale della camorra. E non solo: secondo padre Valletti, prete di frontiera, i clan vincono perché danno risposte concrete (Il Mattino 1-2). Di risposte i camorristi non ne danno sulla questione rifiuti. Nuove conferme sul coinvolgimento dei clan nella guerriglia di Pianura, coinvolti anche gli ultrà (Il Mattino, 11 aprile). Assurda emergenza ventennale, ancora di più guardando ai numeri della raccolta differenziata nel Salernitano (Corriere magazine, 18 aprile). Altro choc, la banda del buco ecumenica, con carabinieri e ladri insieme per i colpi gobbi alle banche napoletane. Non solo notizie in negativo: 64 casalesi in cella grazie alla collaborazione della moglie di un boss (Avvenire 1-2, 18 aprile). Per chi volesse approfondire l’universo camorristico casertano, è appena uscito un libro sul processo Spartacus (La voce della Campania, aprile). Ultima news, la mappa dei beni confiscati e i trucchi che inceppano il sistema (La voce della Campania, aprile).


CALABRIA
A tre anni dalla sua morte per mano mafiosa, Franco Fortugno vince la battaglia della sanità: dalle sue denunce è partita l’inchiesta che coinvolge ora l’ex governatore cdl della Calabria Giuseppe Chiaravalloti e gli ex assessori Filocamo e Luzzo (Gazzetta del Sud, 17 aprile).

LAZIO
E’ ormai una realtà, la criminalità organizzata nel Lazio si afferma anche nelle cronache. Altro colpo al clan dei Casamonica, cinque arresti grazie alla denuncia di una vittima dell’usura. Gli affari del gruppo criminale si sono spostati in provincia di Viterbo, mercato fresco da spremere con racket e soldi a strozzo (Repubblica, 11 aprile). E a Roma strane manovre attorno a villa Ada, in un’area protetta che fa gola a palazzinari, pariolini, furbetti del quartierino e addirittura al venerabile Gelli (La voce della Campania, aprile), che non sbaglia un colpo almeno da un quarantennio.

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